Parte in California un progetto pilota che vede protagoniste un'azienda produttrice di birra ed una attiva nel settore delle rinnovabili da biomasseConvertire i residui della lavorazione della birra in etanolo direttamente a casa dei consumatori.
Questo l'oggetto dell'accordo raggiunto in California tra le società Karl Strauss Brewing (azienda produttrice di birra) e GreenHouse (società attiva nel settore delle fonti rinnovabili da biomasse) che hanno aderito ad un programma pilota di sviluppo dell'etanolo lanciato dal governatore Schwarzenegger.
In base all'accordo, Karl Strauss Brewing fornirà 28 tonnellate a settimana di residui della produzione di birra, mentre GreenHouse provvederà alla distribuzione del residuo di birra e alla distribuzione e manutenzione presso famiglie californiane dell'E-fuel 100.
L'apparecchio consente di distillare etanolo puro dai residui di lavorazione della birra, con un consumo di tre chilowattora elettrici per ogni gallone (3,8 litri) prodotto. L'etanolo è utilizzabile come combustibile praticamente in tutte le autovetture immatricolate dopo il 1991.
Un accordo basato sulla conversione dei residui della lavorazione della birra in etanolo è già operativo in California tra GreenHouse e la società Gordon Biersch Brewery di San Jose, in California, con una conversione di 2.000 tonnellate all'anno di prodotti di scarto.
Secondo quanto dichiara GreenHouse, utilizzando zucchero, lievito e acqua E-fuel 100 è in grado di produrre etanolo ad un costo di circa un dollaro/gallone. Nel caso si utilizzino invece scarti di bevande alcooliche (come viene consigliato a fabbriche di liquori, vino e birra, ma anche a bar, ristoranti e pub) il costo della produzione può scendere fino a 0,10 dollari/gallone.
fonte:
www.informazioneambiente.it