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 Grave attacco alla libertà di espressione

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MAURO LORE

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MessaggioTitolo: Grave attacco alla libertà di espressione   Grave attacco alla libertà di espressione Icon_minitimeSab 30 Gen 2010 - 16:43


da: http://www.disinformazione.it/censura_di_regime.htm

Grave attacco alla libertà di espressione
21 gennaio 2010 - www.emiliaromagna.antoniodipietro.it/siti/rn/?p=1247


Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d.l. 733) e, tra gli altri, un emendamento del senatore Gianpiero D’Alia (U.D.C.) identificato dall’articolo 50-bis: ”Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet”. (vedi sotto articolo integrale)
La prossima settimana il testo approderà alla Camera diventando l’articolo nr. 60.


Il senatore Gianpiero D’Alia (UDC) non fa parte della maggioranza al Governo e ciò la dice lunga sulla trasversalità del disegno liberticida della Casta.
In pratica, in base a questo emendamento, se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog a disobbedire (o a criticare?) ad una legge che ritiene ingiusta, i “providers” dovranno bloccare il blog.


Questo provvedimento può far oscurare un sito ovunque si trovi, anche all’estero; il Ministro dell’Interno, in seguito a comunicazione dell’autorità giudiziaria, può infatti disporre con proprio decreto l’interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
L’attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore; la violazione di tale obbligo comporta per i provider una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000.
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni per l’istigazione a delinquere e per
l’apologia di reato, oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l’istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’odio fra le classi sociali
.


Con questa legge verrebbero immediatamente ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta !
In pratica il potere si sta dotando delle armi necessarie per bloccare in Italia Facebook, YouTube e “tutti i blog”, che al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non condizionata e/o censurata.
Vi ricordo che il nostro è l’unico Paese al mondo dove una “media company” ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento. Il nome di questa “media company”, guarda caso, è Mediaset.


Quindi il Governo interviene per l’ennesima volta, in una materia che, del tutto incidentalmente, vede coinvolta un’impresa del Presidente del Consiglio in un conflitto giudiziario e d’interessi.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una Commissione contro la pirateria digitale e multimediale, che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al “pacchetto sicurezza” di fatto rende esplicito il progetto del Governo di “normalizzare” con leggi di repressione Internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non riescono più a dominare.


Tra breve non dovremmo stupirci se la delazione verrà premiata con buoni spesa!
Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad Internet, in Italia il governo si ispira per quanto riguarda la libertà di stampa alla Cina e alla Birmania.
Oggi gli unici media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati il blog Beppe Grillo e la rivista specializzata Punto Informatico.
Date la massima diffusione a questa notizia per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli Italiani, perché dove non c’è libera informazione e diritto di critica il concetto di democrazia diventa un problema puramente dialettico
www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=391198&idoggetto=413875



Art. 50-bis.
(Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet)
1. Quando si procede per delitti di istigazione a delinquere o a disobbedire alle leggi, ovvero per delitti di apologia di reato, previsti dal codice penale o da altre disposizioni penali, e sussistono concreti elementi che consentano di ritenere che alcuno compia detta attività di apologia o di istigazione in via telematica sulla rete internet, il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività indicata, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine.
2. Il Ministro dell'interno si avvale, per gli accertamenti finalizzati all'adozione del decreto di cui al comma 1, della polizia postale e delle comunicazioni. Avverso il provvedimento di interruzione è ammesso ricorso all'autorità giudiziaria. Il provvedimento di cui al comma 1 è revocato in ogni momento quando vengano meno i presupposti indicati nel medesimo comma.
3. I fornitori dei servizi di connettività alla rete internet, per l'effetto del decreto di cui al comma 1, devono provvedere ad eseguire l'attività di filtraggio imposta entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000, alla cui irrogazione provvede il Ministro dell'interno con proprio provvedimento.
4. Entro 60 giorni dalla pubblicazione della presente legge il Ministro dell'interno, con proprio decreto, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico e con quello della pubblica amministrazione e innovazione, individua e definisce i requisiti tecnici degli strumenti di filtraggio di cui al comma 1, con le relative soluzioni tecnologiche.
5. Al quarto comma dell'articolo 266 del codice penale, il numero 1) è così sostituito: "col mezzo della stampa, in via telematica sulla rete internet, o con altro mezzo di propaganda".».


------------------

... ci siamo... Grave attacco alla libertà di espressione Icon_wink

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MessaggioTitolo: Re: Grave attacco alla libertà di espressione   Grave attacco alla libertà di espressione Icon_minitimeMer 26 Mag 2010 - 20:32

...articolo 50-bis approvato dal senato...


Attenzione, APPROVATO: articolo 50-bis/Repressione di attività di apologia o
istigazione... COMPIUTA A MEZZO INTERNET



NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA

Il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra
gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC)
identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o
istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; prossimamente Il testo
approderà alla Camera come articolo nr. 60.


Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che
la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della
Casta.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse
invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a
disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che
ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.


Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia
ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno
disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger,
ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet.
L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i
provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.


Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena
ulteriore da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle
leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!)
fra le classi sociali.
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca
da tutti i link scomodi per la Casta.

In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in
Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento
rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.


ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato
YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche
in termini PREVENTIVI.

Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione
contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà
presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo
emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto
del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il
sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.


Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia
prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran.
Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la
rivista specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo.


Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze
addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e
diritto di critica la "democrazia" è un concetto VUOTO.

___________________________________

;-)


[u]
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MessaggioTitolo: Re: Grave attacco alla libertà di espressione   Grave attacco alla libertà di espressione Icon_minitimeMer 26 Mag 2010 - 20:46

Cari Amici di tutta Italia,

La coalizione guidata da Berlusconi sta vergognosamente tentando ancora una volta di far passare la cosiddetta "legge bavaglio", che limiterebbe terribilmente i poteri del nostro sistema giudiziario nella lotta alla corruzione e rafforzerebbe la cultura dell’impunità. Clicca qui per firmare e unisciti ad altre 300,000 voci a favore della democrazia e della libertà d’informazione.






E' scandaloso -- tra pochi giorni, il Parlamento potrebbe approvare una legge che renderebbe intoccabili il governo -- e tutti i politici-- da ogni indagine in materia di corruzione!

La coalizione guidata da Berlusconi sta tentando ancora una volta di far passare la cosidetta "legge bavaglio", che limiterebbe terribilmente i poteri del nostro sistema giudiziario nella lotta al crimine e alla corruzione e imporrebbe pene draconiane a editori e giornalisti che osassero documentare le responsabilità dei politici.

I Parlamentari sono sotto un'enorme pressione perchè appoggino il disegno di legge; dimostriamo loro che è in gioco la loro reputazione! Già 220.000 Italiani hanno richiesto al Senato di respingere la "legge bavaglio" e difendere la nostra democrazia -- cerchiamo di raggiungere le 300.000 firme questa settimana -- clicca qui per firmare, e poi inoltra questa email a tutti i tuoi contatti e noi consegneremo la petizione direttamente ai Parlamentari e attraverso i media: (CON QUESTO COLLEGAMENTO FIRMATE LA PETIZIONE "ANTI-BAVAGLIO... & GUARDATE come gira il contatore... alle 20:40 di oggi 26-05-2010 quando ho firmato cerano già + di 230.000 firme.... e il contatore girava "come un pazzo".... (mi sa che.... la GENTE... è arrivata al LIMITE della SOPPORTAZIONE & PAZIENZA... ;-) ... ) :


http://www.avaaz.org/it/no_bavaglio/?vl


Ora che non sono più sui titoli dei giornali recenti scandali di tangenti, gli scandali sessuali e quello dello sfruttamento del terremoto dell'Aquila a fini di arricchimento personale, il governo Berlusconi sta tentando ancora una volta vergognosamente di riproporre misure per restringere il controllo giudiziario - come per esempio l'uso delle intercettazioni telefoniche - che erano già state respinte dal Parlamento 2 anni fa, e anche di intimidire editori e giornalisti.

In questi anni hanno cercato sistematicamente di consolidare il loro controllo sui media e l'opinione pubblica, di ottenere l'immunità giudiziaria per le alte cariche dello stato e di limitare il raggio d'azione delle leggi in materia di corruzione.

Se la "legge bavaglio" verrà approvata, non potremo più raccogliere prove necessarie nei processi per corruzione e un pilastro fondamentale della nostra democrazia verrà demolito. Firma la petizione, clicca qui in basso e inviamo questo messaggio a tutti i nostri amici e familiari:

http://www.avaaz.org/it/no_bavaglio/?vl

Siamo sempre più numerosi in tutta Italia -- giornalisti, avvocati, e comuni cittadini -- a dichiaraci pronti a difendere attivamente la nostra democrazia e le libertà sancite dalla nostra Costituzione. Uniamoci per sollevare le nostre voci per spingere le istituzioni a lavorare per il bene comune. Clicca qui in basso e inoltra questa email a tutti i tuoi contatti:

http://www.avaaz.org/it/no_bavaglio/?vl

Con speranza e determinazione,

Guido Scorza e il Team di Avaaz

Per ulteriori informazioni::

L’appello contro la "legge bavaglio" sulle intercettazioni; hanno già aderito quasi 220.000 persone, gruppi, sindacati e associazioni:
http://nobavaglio.adds.it/

La pagina su Facebook "Libertà è partecipazione" sulla quale è stato lanciato l'appello contro la legge bavaglio:
https://www.facebook.com/nobavaglio?v=wall

La Repubblica, articoli e info: La legge bavaglio:
http://www.repubblica.it/rubriche/la-legge-bavaglio/

In inglese:

The Guardian, "Silvio Berlusconi affronta una valanga di critiche sulla legge contro le intercettazioni":
http://www.guardian.co.uk/world/2010/may/21/silvio-berlusconi-telephone-bugging-law

Euronews, "Il dibattito sulle intercettazioni si accende in Italia":
http://www.euronews.net/2010/05/22/italian-wiretapping-row-heats-up/






CHI SIAMO
Avaaz.org è un'organizzazione no-profit e indipendente con 4,9 milioni di membri di tutto il mondo, che lavora con campagne di sensibilizzazione in modo che le opinioni e i valori dei popoli del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali. (Avaaz significa "voce" in molte lingue.) Avaaz non riceve fondi da governi o aziende ed è composta da un team internazionale di persone sparse tra Londra, Rio de Janeiro, New York, Parigi, Washington e Ginevra. +1 888 922 8229

Clicca qui per avere maggiori informazioni sulle nostre campagne.

Non dimenticare di andare a vedere le nostre pagine: Facebook, Myspace e Bebo.[i]
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