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Forum di Salute Naturale
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Messaggi : 564 Punti : 6178 Data d'iscrizione : 01.12.10 Età : 64 Località : Torino
Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mar 25 Gen 2011 - 19:49
Cari mdr66 e Rosenz vi avverto!! io prendo le cose molto personalmente!! ..... quindi......
GRAZIE per le vostre parole, stó facendo le capriole di gioia leggendo e rileggendo i vostri post! questo mi dá ancora piú forza e cercheró di trovare articoli e documenti che sempre di piú provino le mie, e non solo mie, affermazioni contro la chemio e pro terapie alternative.
@mdr66 - Grazie per il tuo pensiero che per me ha sí molto valore!
Nata
Fiorenza
Messaggi : 39 Punti : 5244 Data d'iscrizione : 17.09.10 Età : 73 Località : Settime AT
Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mar 25 Gen 2011 - 20:54
Ho già parlato della mia esperienza in altri post, ma li riassumo qui: operata canro al seno+ svuotamento ascellare due anni fa. Terapie consigliate : cicli vari di chemio, radioterapia, ormoni. Già non mi convinceva per nulla la chemio, ho cercato pareri, letto di tutto e di più. Alla fine gran confusione, per uscirne un giorno ho messo in fila su un foglio il nome di tutte le persone che conoscevo davvero, parenti, amici, vicini. Solo persone di cui avevo potuto seguire lo svolgersi della malattia. Nessuno di loro ha rifiutato le cure proposte, sono purtoppo morti tutti dopo pochi anni, da 2 a 5, solo una è sopravvissuta 10 anni. A me non spaventa morire, fino a quando mi sarà dato voglio vivere , ma bene. Per tutti la vita era incentrata sulle visite, sulle chemio, sulle analisi, sul vomito, sui dolori, un tipo di vita che non accetto. Ho scelto di non fare nulla di quello che mi avevano proposto e vi assicuro che ci vogliono le palle: sentirsi trattata da ignorante e quant'altro non è stato facile. Ho cercato di prendermi più cura di me: ho cambiato alimentazione, cercato di risolvere i miei problemi, percorsi di crescita ect.. Non ho avuto un solo giorno di dolori, ho sempre lavorato minimo 10 ore al giorno, per curiosità ho fatto qualche esame non invasivo e analisi del sangue ed è tutto ok. Fortuna, forse...ma non sarà che queste chemio poi tanto bene non fanno, mentre fa molto bene prendersi la responsabilità della propria salute?? Certo a volte, quando sei stanca, la paura si riaffaccia, ma mi basta ripensare alla mia amica che è morta un mese fa, per continuare. Per questo penso che ci vorrebbero più persone come Nada e tanti che ho trovato qui, perchè se si riesce a insinuare il dubbio, forse anche i medici cominceranno a cambiare. Grazie per il calore che metti nell'esporre le tue tesi
Fiorenza
Messaggi : 39 Punti : 5244 Data d'iscrizione : 17.09.10 Età : 73 Località : Settime AT
Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mar 25 Gen 2011 - 20:54
Nata...non NADA..
Ospite Ospite
Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mar 25 Gen 2011 - 21:15
Cara Nata, se mi leggi, tra una capriola e l'altra, volevo dirti che insieme a Giorgio siamo di partenza per Cuba. Abbiamo PIANTATO una volta per tutte la chemio, ci siamo diretti verso altri lidi: Cuba, Alimentazione, Aloe, Metaprogrammi ecc. ecc. Non so quale sara' l'epilogo, non ho la sfera di cristallo, ma so che ad Agosto ha rischiato di morire a causa della CHEMIO ed adesso parte per Cuba ottimista e fiducioso. Fosse solo per essere uscito dal tunnel di depressione e disperazione nel quale era sprofondato ne e' valsa la pena. Purtroppo molti prendono la decisione di non fare piu' chemio quando il corpo ha ormai perso tutte le forze ed i danni sono eccessivi........................ Grazie per l'aiuto che ci hai dato e se ti bastasse averne convinta una, ci sei riuscita.
Nata
Messaggi : 564 Punti : 6178 Data d'iscrizione : 01.12.10 Età : 64 Località : Torino
Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mar 25 Gen 2011 - 21:47
Cara Fiorenza hai centrato uno dei punti piú importanti:
Citazione :
Ho scelto di non fare nulla di quello che mi avevano proposto e vi assicuro che ci vogliono le palle: sentirsi trattata da ignorante e quant'altro non è stato facile.
purtroppo hai ragione, se poi c´é di mezzo una famiglia o-e dei figli é ancora peggio perché ci si sente dare della sconsiderata, irresponsabile e incoscente! lo dico per esperienza personale.
Se solo uscissimo allo scoperto e dicessimo tutte e tutti insieme quello che abbiamo dentro, invece di nascondersi come invece fanno tanti. La tua testimonianza é importantissima e bellissima e ti ringrazio di cuore di avercela raccontata ma, soprattutto, sono felice di leggere che stai bene e che vivi bene e senza dolori. Lavorare puó fare bene, perché aiuta a uscire dai propri pensieri che non sempre sono lieti ma.......10 ore al giorno!! cerca di tenerti un po´di tempo anche per te, di rilassarti su un divano leggendo o magari anche facendo NIENTE, solo stare lá e assaporare la vita. Ti auguro un buon proseguimento e .... tanta forza!
Nata
Messaggi : 564 Punti : 6178 Data d'iscrizione : 01.12.10 Età : 64 Località : Torino
Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mar 25 Gen 2011 - 21:58
Cara Chicca, che piacere leggerti!!! L´unica cosa che posso dirti é che hai ragione nell´affermare che nessuno ha la sfera di cristallo, vi siete decisi di affrontare la vita e di viverla per quella che é, é la vostra vita, solo vostra, nessuno deve decidere quello che solo voi potete, decidere di vivere con onore, rispetto di se stessi e con tanto amore. Il video che adesso posto é di una donna Rainville della quale ho un libro e video, segue i principi del film "Il segreto" che posso solo consigliare a tutti coloro che credono in se stessi e nella vita.
anto62
Messaggi : 125 Punti : 5340 Data d'iscrizione : 30.10.10 Età : 62 Località : torino
Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 26 Gen 2011 - 1:41
Sapete, sono veramente molto contenta di quello che sta avvenendo in questo forum ed in particolare in questo tred. Sono una di quelle fissate con il salto di coscenza e la massa critica e la fisica quantisctica e il cambiamento inizia dalle coscenze e si propaga dal basso (Greeg Braden e Lipton Bruce, per intenderci) e bla bla e bla bla e assistere qui su questo forum a questa presa di coscenza, a questa 'insurrezione' spontanea dei foristi mi riempie il cuore di certezza. Certezza che presto sara' cosi' anche a livello molto piu' ampio e che saremo un passo piu' vicini alla Verita' e che piu' nessuna creatura dovra' patire dolori e sofferenze inutili solo per soddisfare l'orgoglio di alcuni e l'avidita' di altri. Vedo un gran movimento di pensiero e di azione che va verso la rottura del 'sistema', questo sistema che da secoli produce sofferenza ed ingiustizia tra gli esseri umani, questo sistema che è ormai logoro e perdente e che come un animale morente sta lanciando i suoi ultimi gridi disperati. Questo sistema non comprende solo la medicina ma tutte le aree delle attivita' umana, dalla politica all'economia; dalle relazioni tra i popoli alle religioni; se fate attenzione sempre di piu' potrete notare questi ancora piccoli ma profondi segni di rinnovamento. Il mio cuore non puo' che gioirne perche' so che il 'nuovo' è gia' pronto nelle coscienze per essere manifestato. Grazie a tutti/e
anto62
Messaggi : 125 Punti : 5340 Data d'iscrizione : 30.10.10 Età : 62 Località : torino
Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 26 Gen 2011 - 1:56
E' IN ATTO UNA DITTATURA TERAPEUTICA Di Barbara Boniardi, 1 giugno 2010 - barbara.boniardi@cheapnet.it
Cari amici, vi chiedo cortesemente alcuni minuti per leggere quanto segue e se lo ritenete opportuno divulgare a tutti i vostri contatti.
L’8 Maggio (2010) presso l’Aula Magna dell’Università di Bologna si è tenuto un incontro tra i medici e i farmacisti che attuano il Metodo di Bella con lo scopo di fare il punto della situazione.
Io ero presente e da quanto emerso risulta chiaro che è in atto una vera e propria dittatura terapeutica con il controllo, da parte di chi sta ai vertici, di tutto il mercato farmaceutico.
Interessante la testimonianza di un oncologo neo-pensionato che ha fatto luce su come si svolge l’assurdo protocollo nei reparti di oncologia del nostro Paese e le intimidazioni cui sono sottoposti i medici che non si attengono scrupolosamente a tale protocollo.
I medici che hanno scelto di esercitare la loro professione per curare le persone dal cancro (non è così scontato purtroppo che tutti abbiano questa finalità) non possono rimanere inermi nel constatare il pressoché totale fallimento da parte dell’oncologia ufficiale (che impiega la chemioterapia), pertanto cercano di percorrere altre strade.
Secondo dati scientifici ufficiali , documentati e verificabili, non quelli mediatico-televisivi, oggi la guarigione degli ammalati oncologici nei tumori solidi, è indissolubilmente, unicamente e interamente legata al successo della chirurgia, ma questo dato è totalmente censurato nelle statistiche oncologiche diffuse al pubblico.
Una delle massime e più note riviste scientifiche, “Lancet” ha pubblicato tempo fa uno studio sui tumori broncopolmonari inoperabili dal titolo: “Treatment of inoperabile carcinoma of bronchus” firmato da Laing, Berry, Newman. Un gruppo molto importante di pazienti fu trattato con chemioterapia, un altro gruppo identico di controllo è stato trattato solo con farmaci palliativi; questi ultimi pazienti hanno avuto una mediana di sopravvivenza oltre che doppia rispetto a quelli che hanno fatto la chemio. Ma il dato non è pubblicizzato. Quando organizzano le giornate della vita e questue varie non informano la gente di questi dati, il messaggio al pubblico è molto diverso.
Secondo il più ampio e noto studio clinico (condotto su 220.000 pazienti, per 14 anni, e in tutte le forme più frequenti di tumore) pubblicato da Morgan G. e AA The contribution of cytotoxic chemotherapy to 5 year survival in adult malignancies sulla prestigiosa rivista oncologica Clin. Oncol il 16 dicembre 2004 (: 549-60: la chemio su 100 ammalati di tumore, consente a due, di sopravvivere 5 anni, e all’1% 10 anni. È bene evidenziare che secondo un criterio internazionalmente condiviso al di sotto del 30% di risultati una cura si ritiene inutile. Per l’entusiasmante risultato di una sopravvivenza del 2,3% a 5 anni, lo Stato Italiano spende il 32,37% dell’intera spesa farmaceutica (Rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco-Registro farmaci oncologici sottoposti a monitoraggio-Rapporto 2007, p. 5).
Il fatturato annuale in Italia della chemio è di 1.341 milioni di euro su 4.142,6 di spesa complessiva per i farmaci. La chemio rappresenta pertanto il 32,37% della spesa di farmaci, anche se su cento ammalati consente solo al 2,3% di raggiungere i 5 anni, dopo di che, Lopez, su “GacMed Mex, 1998, marzo-aprile, 134 (2): 145-5”, ha accertato che metà dei pazienti, sopravvissuti a cinque anni, nel lungo termine muore per tumore. È documentata anche l’inaccettabile percentuale di mortalità da chemio denunciata da un’agenzia della Reuters Healt (Wesport, CT 2001-05-17): “Unexspected high mortality rated associated with chemoterapy regimen” (“Non ci si aspettava un tasso di mortalità così elevato associato ai protocolli chemioterapici...”). Il dato è confermato dalla pubblicazione di Gerrard [Br. J. Cancer, 1998, giugno 77 (12) 281-5] con l’11% di decessi, non causati dal tumore ma unicamente da chemioterapia in alcuni protocolli oncologici relativi a malattie linfoproliferative ».
Ho avuto modo di parlarne nei miei convegni e di scrivere un articolo ( ved. Scienza e Conoscenza n. 27 disponibile anche sul mio sito www.scienzaespirito.it ) sul Metodo dello scomparso prof. Luigi di Bella, ma da poco ho appreso la reale grandezza di questo meraviglioso uomo, che a suo tempo era stato anche proposto per il Premio Nobel, (a breve potrete leggere nella sua biografia che sta per essere pubblicata, anche la vicenda del Nobel).
Da diversi anni a continuare l’opera del professore è suo figlio, il dottor Giuseppe di Bella, insieme al fratello Adolfo.
Ammiro molto il dott. Giuseppe Di Bella il quale ha il grande merito di aver reso inattaccabile scientificamente il Metodo messo a punto da suo padre (pubblicando sulle riviste internazionali i risultati della sua applicazione); è una persona di grande umanità e umiltà, disposto ad ascoltare e a confrontarsi con i colleghi (perché sempre a differenza dei molti, crede nella sinergia che porta a migliorare continuamente). Le pressioni che riceve continuamente sono davvero troppe da parte di coloro che temono di dover ammettere che il vecchio professore ci aveva visto giusto. Quali altri motivi ci potrebbero essere per un tale accanimento?
Perché un libero cittadino non può scegliere come curarsi?
L’azione mediatica volta a screditare il Metodo presso l’opinione pubblica è stata creata magistralmente, come sapete con quella assurda farsa che è stata la sperimentazione del 1998 ad opera del ministro Bindi.
Perché impedire che i prodotti del MDB vengano dispensati dal Servizio Sanitario Nazionale costringendo i pazienti a pagare cifre così elevate da indurli a desistere dal continuare la Terapia, oppure costringendoli ad andare all’estero per curarsi? Perché è stato posto un divieto ai medici che lavorano in ospedale di prescrivere i farmaci del Metodo di Bella qualora i pazienti lo richiedano?
Come vi avevo comunicato, il 16 Gennaio scorso si è tenuto nella Repubblica di San Marino un interessantissimo Congresso dal titolo "Terapia biologica delle patologie neoplastiche e degenerative" (tutti i riferimenti e gli atti sono sul sito http://www.metododibella.org/ ed anche sul mio sito www.scienzaespirito.it).
Il congresso ha voluto, oltre alla presentazione di dati scientifici e clinici, lanciare un segnale, informare documentare e sensibilizzare sul crescente, inarrestabile e avvilente asservimento della medicina al profitto, nell’inerzia e nella totale disinformazione della gente, tenuta all’oscuro da un controllo capillare e da una censura ferrea dell’informazione. Si è arrivati al punto che il medico non può prescrivere mutualisticamente, una serie di prodotti essenziali per la vita del paziente neoplastico, costretto a spese insostenibili , dopo aver pagato come contribuente il diritto alle erogazioni di farmaci essenziali per la sua vita. Non solo, ma ultimamente al medico libero professionista [non inquadrato in enti pubblici, e pertanto soggetto alle linee terapeutiche imposte da commissioni ministeriali di carica politica] viene fatto divieto di prescrivere anche a pagamento e su ricettario libero professionale, farmaci essenziali e spesso urgenti per la vita come i fattori di crescita dei globuli rossi o dei globuli bianchi, che può prescrivere unicamente il medico inquadrato o convenzionato secondo linee ministeriale. La repubblica di San Marino era l’unico luogo dove la Terapia di Bella veniva erogata gratuitamente. Due settimane dopo il congresso, è stata rapidamente organizzata una conferenza del Prof. Veronesi a San Marino. Oggi il Metodo Di Bella non è più erogato dal governo di San Marino ed è venuta meno in questa Repubblica la collaborazione di qualche illustre personalità che aveva dato disponibilità a sostenere il MDB.
Se l’obiettivo reale dei circoli di potere che gestiscono la medicina e il cancro fosse la ricerca di un’efficace terapia del cancro, e non il costante incremento del fatturato delle multinazionali, non si imporrebbero da parte di commissioni ministeriali di carica politica, linee guida e prontuari vincolanti e in gran parte inefficaci. Questa dittatura terapeutica umilia la libertà del medico di prescrivere secondo scienza e coscienza, disattende e ignora in gran parte le evidenze scientifiche reperibili nelle banche dati medico scientifiche mondiali, il Giuramento di Ippocrate, il Codice Deontologico formulato dalla Conferenza Internazionale di Helsinki sulla etica medica, la Codificazione Internazionale della Medicina Basata sull’Evidenza (EBM, pubblicata da Rosemberg sul BMJ).
Il medico non solo può, ma ha il dovere morale, umano, professionale, di applicare in ogni singolo caso e circostanza, il farmaco meno tossico e più efficace, e nessuno Stato, Commissione, Comitato, Agenzia, politico o burocrate ha il diritto di impedirlo.
Questa dittatura terapeutica ignorando una parte rilevante delle indicazioni cliniche certificate dalla ricerca, vanifica quella ricerca stessa di cui ciarlano continuamente e ossessivamente per questue di finanziamenti, e che poi ignorano creando una grave ed evidente frattura tra ricerca e clinica.
Ci sono anche altri modi per curare (come avete potuto apprendere dal Convegno che ho proposto nel 2006) ma il metodo di Bella è, secondo me, uno dei migliori e ritengo vada sostenuto in tutti i modi.
Di seguito potete trovare tutti i riferimenti utili:
Nella sezione " in evidenza" del sito http://www.metododibella.org/ in prima pagina, sono scaricabili tutti gli atti del congresso di S Marino e i video . Su You Tube cliccando " Metodo Di Bella " compaiono una serie di video, il più interessante dei quali è l'intervista al Prof. Peter Freybergh , eminente ricercatore e clinico, noto a livello internazionale, sulle basi scientifiche e le indicazioni cliniche del MDB. Per comprendere la strategia delle varie commissioni ministeriali , la creazione di "Prontuari e Linee guida" vincolanti per i medici, è utile leggere l'articolo della Prof.ssa Marcia Angell "La verità sulle Case Farmaceutiche " (Varie- The New York Review of Books, vol. 56 n.1, del 15 gennaio 2009).
Oltre ai seguenti:
Chemioterapia: lo stato dell'arte... (negli USA !!!) Sante ( DiBellaInsieme- )
I Bin Laden dell'oncologia Maurizio Blondet ( EFFEDIEFFE.com- 13/05/2007 )
La logica del profitto contro la razionalità terapeutica Simone Jacca ( Lucidamente.com- 1/2010 )
IL Metodo Di Bella: conferme cliniche, razionale, meccanismo d'azione Giuseppe Di Bella ( EFFEDIEFFE.com- 30/6/2009 )
EFFEDIEFFE - Sperimentazione MDB - Evidenze scientifiche e conferme cliniche Giuseppe Di Bella ( EFFEDIEFFE.com- )
Potete verificare tutte le informazioni che vi ho dato e poi forse tutti insieme possiamo provare a fare qualche cosa come per esempio fare pervenire a organi d'informazione o ministeri il maggior numero di fax o mail.
Grazie per l’attenzione. Un cordiale saluto. Barbara Boniardi
Nata
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 26 Gen 2011 - 2:23
WOW!!!!! Ehi Anto, ma tu quando ti ci metti sei una FORZA!!!!!!!!!!!
Nata
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 26 Gen 2011 - 10:13
Continuiamo a parlare di chemioterapia:
Tumore, Veronesi annuncia la chemioterapia che non fa perdere i capelli Scritto da Francesca Mancuso Giovedì 17 Giugno 2010 11:54
Una chemio che non riduce la femminilità delle donne, evitando la caduta dei capelli. Vengono dall'Istituto Europeo di Oncologia, diretto da Umbero Veronesi, due nuove tecniche, meno invasive rispetto alla normale chemioterapia, in grado di preservare la bellezza femminile, oltre a salvarle dal tumore.
Si tratta di una nuova terapia messa a punto dagli studiosi dell'IEO, che si sono posti come obiettivo la riduzione della tossicità della chemioterapia. Il segreto, spiega Viviana Galimberti, direttrice dell’Unità di Senologia molecolare, sta in Caelyx, “un farmaco che ha la stessa efficacia di quelli tradizionali ma non l’effetto collaterale dell’alopecia".
"Si tratta di farmaci sempre più mirati a colpire il vero bersaglio, cioè le cellule tumorali, lasciando stare quelle sane”, spiega ancora l'esperta. Ma la novità non sta solo nell'utilizzo di tale farmaco, già in uso da qualche tempo durante le fasi avanzate del tumore all’ovaio e alla mammella, ma anche durante la fase successiva all'intervento, per prevenire la nuova comparsa di un tumore. http://www.nextme.it/scienza/salute/656-tumore-veronesi-annuncia-la-chemioterapia-che-non-fa-perdere-i-capelli
e ora guardiamo come questa meraviglia della scienza e della tecnica non attacca le cellule sane:
CAELYX INDICAZIONI: E` utilizzato per curare il tumore dell`ovaio. E` utilizzato per uccidere le cellule can-cerose, ridurre le dimensioni del tumore, ritardare la crescita del tumore e prolungare la sua sopravvivenza. Viene anche utilizzato ai fini di un miglioramento del sarcoma di Kaposi, tra cuil`appiattimento, l`impallidimento e anche la riduzione delle dimensioni del tumore. Anche altri sintomi del sarcoma di Kaposi, per esempio il gonfiore intorno al tumore, possono migliorareo scomparire. Contiene un medicinale capace di interagire con le cellule in modo da uccidere in selettivamente le cellule cancerose. La doxorubicina cloridrato contenuta in Caelyx e` racchiu-sa in sfere piccolissime, denominate liposomi pegilati, che facilitano il trasporto del farmaco dal sangue al tessuto canceroso evitandone la dispersione nel tessuto sano.
( la parola GUARIRE non é mai menzionata!!, chissá come mai!! ) e ora.... attenzione.... arrivano gli effetti collaterali
EFFETTI COLLATERALI: Durante l`infusione di Caelyx possono verificarsi le seguenti reazioni: rossore del viso, affanno, emicrania, brividi, dolore alla schiena, senso di oppressione toracica e/o alla gola, mal di gola, alta o bassa pressione del sangue, aumento del battito cardiaco, gonfiore al viso, febbre, vertigini, nausea, disturbi digestivi, prurito, improvvisi arrossamenti cutaneie sudorazione. Possono anche verificarsi dolore pungente o gonfiore a livello delsito di iniezione.
Nel periodo che intercorre tra le infusioni possono verificarsi i seguenti effetti:
diminuzione del numero di globuli bianchi, che puo` aumentare la possibilita` di infezioni. L`anemia (riduzionedei globuli rossi) puo` causare sensazione di stanchezza e la diminuzione delle piastrine nel sangue puo` aumentare il rischio di sanguinamento. In casi rari, un basso numero di globuli bianchi puo` portare a gravi infezioni.
In corso di trattamento con Caelyx i valori dei test relativi alla funzionalita` epatica, possono sia aumentare che diminuire.
A causa dei possibili cambiamenti delle cellule del sangue, e` necessario eseguire regolari monitoraggi ematici.
Da uno studio clinico condotto in pazienti con AIDS-KS che confrontava Caelyx con un altro trattamento (bleomicina/vincristina), e` emerso che ci puo` essere una maggiore possibilita` di alcune infezioni con Caelyx.
Tuttavia, contrariamente all`esperienza riscontrata nei pazienti con AIDS-KS, quando Caelyx e` stato paragonato al trattamento standard per il tumore ovarico avanzato (topotecan), il rischiodi infezioni era sostanzialmente piu` basso nel gruppo di pazienti trattate con Caelyx.
Alcuni di questi effetti possono essere in relazione alla malattia non a Caelyx; (cioé la malattia stessa quindi il tumore potrebbe provocare i seguenti effetti!?!?!? )
dolore allo stomaco, malessere (nausea o vomito), diarrea, stpsi, piaghe nella bocca, mughetto orale (infezione funginadella bocca), perdita di appetito, perdita di peso ed infiammazione della lingua; sensazione generale di stanchezza, sonnolenza, stato confusionale, vertigini, infiammazione della retina, sensazione di spilli e aghi; perdita di capelli e rash cutaneo, rossore, gonfiore e piaghe sui palmidelle mani e sulle piante dei piedi (sindrome delle mani e piedi); problemi cardiaci, ad es. battito cardiaco irregolare, vasi sanguigni dilatati; febbre, innalzamento della temperatura o altri segni di infezione che possono essere correlati alla malattia; problemi respiratori, cioe` difficolta` a re-spirare che puo` essere correlata alle infezioni contratte a causa della malattia; se in precedenza, in corso di radio-terapia, si sono sviluppate reazioni della pelle e cioe` dolore, rossore e secchezza cutanea, queste possono verificarsi ancora in corso di trattamento con Caelyx. Contat-tati immediatamente il medico se: sulle mani e sui piedi si sviluppa un arrossamento doloroso, ha problemi cardiaci, ha piaghe nella bocca, ha un aumento della temperatura o altri segni di infezione.
ISTRUZIONI PER L`USO E LA MANIPOLAZIONE: La soluzione di Caelyx va maneggiata con cautela. E` necessario l`uso di guanti. Se viene a contatto con la pelle o le mucose, lavare immediatamente a fondo con acqua e sapone. Caelyx va maneggiato ed eliminato nel rispetto delle precauzioniindicate per altri farmaci antitumorali. ecc ecc http://www.medicinelab.net/farmaci/caelyx.htm
Nata
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Titolo: Chemioterapia e sperimentazione Sab 29 Gen 2011 - 18:02
Spesso, quando la "normale" chemio"terapia" non funziona ( purtroppo troppo spesso!! ) allora alcuni medici decidono di ricorrere a nuove, promettenti, sconusciute, terapie sperimentali. Ovviamente verranno proposte solo a determinati malati, e ovviamente non dai medici di "campagna", a quelli che rispondono a quei requisiti che sono indispensabili per la ricerca, quindi casi speciali, che hanno determinati tipi di tumore, che reagiscono in maniera anomala alla chemio.
Queste sperimentazioni verranno presentate ai malati e alle loro famiglie come se fosse un onore, un regalo speciale l´accettare di fare da cavia umana, quindi..... per favore...... prima di tutto firmare che ci si prende la propria responsabilitá degli atti altrui, in questo caso i medici e firmando si dará a questi signori il diritto di fare e disfare come vogliono, di iniettare sostanze non ben identificate, mai provate prima su esseri umani, con effetti dei quali si conosce poco o niente.
Chi accetta di firmare quei fogli fa da cavia a gratis, sulla propria pelle, ma ognuno é libero di fare quello che vuole, i medici in definitiva non hanno una grande colpa fino a che ci saranno persone disposte a regalarsi a esperimenti! La diffrenza fra Mengele e questi medici é proprio quá: Mengele non chiedeva di firmare proprio niente, dava solo dei pasti piú nutrienti alle sue cavie umane.
Mi piacerebbe proporvi alcuni casi conosciuti di malati-cavie, sono persone note ( erano!) persone ricche, che avevano quindi la possibilitá di ricevere le cure migliori nelle migliori cliniche......... ma guarda caso..... la chemio e radio non avevano funzionato.... quindi....... un nuovo medicinale .............. e .................vai!!!!!!!!!!!
http://it.wikipedia.org/wiki/Patrick_Swayze A fine gennaio 2008 fu diagnosticato a Swayze ( Dirty Dancing- Ghost ecc ) un cancro del pancreas, che lo costrinse a sottoporsi a immediati trattamenti di chemioterapia. Il 6 gennaio 2009 fu ricoverato all'ospedale per un'improvvisa polmonite e rimase degente per dieci giorni. Nello stesso mese, dopo essersi sottoposto per un anno a chemioterapia e ad altri trattamenti presso il Centro Medico dell'Università di Stanford, venne diffusa la falsa notizia della decisione da parte dell'attore di interrompere le cure, notizia che fu immediatamente smentita dallo stesso Swayze, il quale ribadì il proprio enorme attaccamento alla vita e la propria volontà di continuare a lottare contro la malattia.
Successivamente venne diffusa un'altra falsa notizia della sua morte[4], poi smentita dallo stesso attore. Nell'aprile 2009 i medici scoprirono delle metastasi al fegato e l'attore decise di sottoporsi a cure sperimentali, mentre la stampa iniziava a pubblicare immagini che ritraevano l'attore segnato dalla malattia e notevolmente dimagrito, fino a pesare appena 47 chili. Swayze muore il 14 settembre 2009. Aveva 57 anni (la stessa età della morte del padre), venti mesi dopo la conferma della diagnosi.[5][6]
La pubblicista di Swayze, Annett Wolf, ha confermato alla CNN la notizia che lo stesso Patrick è deceduto per il cancro al pancreas.[7]
n.b. l´esperimento a cui prese parte Swayze aveva a che fare con il Vatalanib:
Vatalanib ( PTK787 ) è un inibitore dell’angiogenesi, per os, in sviluppo di fase III per il tumore del colon-retto metastatico.
Sono in corso 2 studi clinici, CONFIRM 1 e CONFIRM 2.
Novartis sta esaminando se Valatanib è attivo in altre forme tumorali, quali il tumore alla prostata, tumore polmonare non a piccole cellule, carcinoma mammario, tumore pancreatico, carcinoma ovarico, glioblastoma, tumori ematologici. ..................................
Nata
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Sab 29 Gen 2011 - 18:46
A proposito di statistiche ufficiali .................... mercoledì 10 dicembre 2008 Cresce il tasso di morte per cancro
Nel 2010 il cancro sarà la prima causa di morte nel mondo, questa la spaventosa prospettiva presentata nel nuovo World Cancer Report 2008
Nonostante le recenti buone notizie sul tasso sempre inferiore di morte per cancro negli Stati Uniti, le ultime statistiche fanno temere che il cancro diventerà per il 2010 la prima causa di morte nel mondo. A soffrirne di più saranno i paesi a medio e basso reddito rispetto a quelli più industrializzati.
Le maggiori organizzazioni mondiali contro il cancro tra cui l’American Cancer Society, Lance Armstrong Foundation, e Susan G. Komen for the Cure, si sono incontrate i primi di dicembre durante l’evento Conquering Cancer: A Global Effort, per focalizzare l’attenzione sul crescente problema del cancro e discutere dei possibili rimedi. Inoltre, secondo la nuova edizione del World Cancer Report pubblicato dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) i casi di Il fiocco rosa, simbolo della lotta contro il cancro al seno, per cui si prevede un aumento di 25 milioni di casi nei prossimi 25 anni cancro sarebbero raddoppiati globalmente tra il 1975 e il 2000. E purtroppo, si stima che i casi raddoppieranno entro il 2020 e quasi triplicheranno entro il 2030. Sempre secondo il rapporto quest’anno sono stati diagnosticati nel mondo 12 milioni di nuovi casi di cancro e più di 7 milioni di persone ne moriranno. Le stime per l’anno 2030 parlano di 20-26 milioni di nuovi casi diagnosticati e 13-17 milioni di morti. Ad essere particolarmente colpite sono Cina, Russia e India, le ragioni includono l’adozione di abitudini “occidentali” tra cui fumo e regime alimentare. http://www.videoscienza.it/objects/Pagina.asp?ID=803
Ovviamente l´illustre non- oncologo (non oncologo dato che non lo é assolutamente!!!! ) Veronesi puó continuare a dire che quasi non si muore piú di certi tipi di tumore e ci si puó anche credere ma se la chemio funziona cosí bene................ dov´é il problema!? Eh.... dov´é il problema con la loro cura????
Nata
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Titolo: Chemioterapia e sperimentazione Sab 29 Gen 2011 - 20:20
Sperimentazione e i suoi meandri: .......................... E a buon punto e sta dando risultati incoraggianti lo studio su un nuovo farmaco per la prevenzione primaria del tumore al seno e alle ovaie. Ha già preso il via la sperimentazione italiana dopo test condotti per dodici anni su 3 mila donne. ( come sarebbe a dire - preso il via della sperimentazione?? e le 3000 donne per 12 anni cosa rappresentano???)
La fenretinide e un derivato della vitamina A. <>. ( e perché non usare la vit A come fa di Bella??, forse perché non si puó brevettare??)
Il farmaco potrebbe essere utilizzato nella prevenzione in donne già operate di tumore al seno o con predisposizione familiare.
...........E’ probabile che verrà somministrato in associazione agli anticoncezionali. Questo per escludere che possa recare danni al feto. <>, assicura lo stesso professor Veronesi. ( cosí come assicura che le centrali nucleari non siano dannose per la salute!! ) ................... Cancro seno, farmaco anti ricaduta Derivato vitamina A: rischio dimezzato
Grazie a un derivato della vitamina A si dimezza, per le donne sotto i 40 anni, il rischio di sviluppare un secondo tumore al seno dopo la rimozione del primo. E' quanto ha scoperto un gruppo di ricercatori guidati dall'oncologo Umberto Veronesi: il farmaco a base di fenretinide ha un effetto protettivo che dura 15 anni anche se assunto solo per 5 anni dopo il primo intervento al seno.
I risultati di questa scoperta sono stati pubblicati sugli "Annals of oncology" ed è frutto di uno studio durato più di vent'anni e che ha coinvolto dieci centri italiani. Il derivato della vitamina A ha un effetto più efficace sulle donne al di sotto dei 40 anni: in questi casi il rischio di una recidiva scende del 50%, mentre per le donne che non hanno ancora raggiunto la menopausa il rischio si riduce del 38%. Tutto questo grazie a una vitamina che non ha effetti collaterali di rilievo e capace di proteggere la donna dal cancro in maniera permanente. ( la vit. A non ha eff. collaterali se presa con intelligenza ma la forma sintetica da loro prodotta SÍ!!!!! ) .........
Per poter iniziare questa nuova cura gli oncologi sperano di trovare nuovi finanziamenti e proseguire così gli studi con l'obiettivo di avviare una sperimentazione clinica sugli effetti preventivi del fenretinide in giovani donne sane ma a rischio tumore al seno e alle ovaie. ..................... poi ancora ............... Il fenretinide è un analogo sintetico del retinolo, o vitamina A, e attiva i recettori dell'acido retinoico; induce la differenziazione o la morte cellulare in alcuni tipi di neoplasie. .......... di Bella e Puccio c´erano arrivati molto prima di loro e senza spendere i milioni della ricerca sul cancro!!!!!!!!!
Fenretinide effetti collaterali:
* Molto comune: Pelle secca e pruriginosa, diminuita capacità di vedere nel buio, secchezza della bocca. * Moderatamente comune(< 20%): Eruzioni cutanee & peeling, mal di testa, dolore muscolare, dolori articolari, secchezza degli occhi & conjunctivitis, vertigini, sangue nelle urine, nausea / vomito, diarrea, heatburn, crampi allo stomaco * Rare (< 5%): Reazioni allergiche, vampate di calore, artrite, aumento della pressione nel cervello ( ovviamente gli eff. collaterali sono da poco, o no?! )
e adesso la ciliegina sulla torta ( si fá per dire, naturalmente) :
Adesso gli oncologi sperano di trovare i finanziamenti e di istituire una collaborazione multicentrica internazionale Europa/USA per una sperimentazione clinica sugli effetti preventivi del fenretinide in donne giovani sane ma ad alto rischio cancro. Una simile sperimentazione clinica per verificare le potenzialità preventive del fenretinide potrebbe essere estesa anche a donne sane a rischio di cancro delle ovaie perché vi sono già alcune evidenze della sua possibile efficacia in tal senso. http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/vaccino-anticancro/vaccino-anticancro/vaccino-anticancro.html
Fiorenza
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Lun 31 Gen 2011 - 15:31
Sono sempre interessanti i tuoi post, Nata. Mi domando come ci si può sottoporre volontariamente a questa torture e senza neanche la speranza che possano avere una qualche efficacia: tutti quelli che ho conosciuto personalmente sono già morti dopo tutte queste terapie e tra tutti la mia amica Graziella, morta da poco in modo orribile, e l'ultima volta che l'ho vista in piedi era tornata da una chemio. Era passata a vedere se ce la facevo ad andare a prendergli l'escozul, glie l'ho fatto portare, ma era già in ospedale ed è morta dopo una decina di giorni. Gli ultimi due anni li aveva passati tra chemio, radio, visite e letto. Ho un solo rammarico, se fossi stata abbastanza convincente, forse non avrebbe fatto quell'ultima chemio e avrebbe avuto il tempo di riprendersi...chissà...
Nata
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Lun 31 Gen 2011 - 15:53
Mia cara Fiorenza, é inutile dire proprio a te che il cancro fa paura, ma che purtroppo molti malati si fanno prendere dal panico totale, ovviamente "aiutati" da oncologici che molto raffinatamente offrono speranze a doppio cieco: un cieco é il medico e il secondo é il paziente!
E se la paura non é una buona consigliera, il panico fa perdere il controllo: questo é come succede che ci si trova ad accettare la chemio, la radio e il fare volontariamente da cavia a medici senza scrupoli né principi alcuni.
Che, ovviamente, qualcuno ne venga fuori vivo da tutte queste torture é chiaro, beh... non dimentichiamo che tutte le settimane qualcuno vince al lotto! le probabilitá sono le stesse, i rischi NO!
ti auguro una buona giornata e tanto sole dentro
robert
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Lun 31 Gen 2011 - 16:19
scusate se mi intrometto, ma come detto altre volte, adesso ho molto tempo a disposizione, per cui sono quasi sempre collegato e leggo.... volevo chiedervi: per fare una chemio al paziente, occorre un'autorizzazione scritta dello stesso o da un suo familiare? mi spiego: a mia moglie il 12 luglio hanno voluto fare una chemio che, chiestomi un parere, io ero contrario perché era molto tossica e, visto che Caterina ne aveva già fatte 57, avevo chiesto di soprassedere e di vedere in giro (avevo già contattato altri centri) qualcosa di diverso, invece loro. per paura di perdere una cliente per il loro "quorum" di consumo di medicinali, nel giro di routine agli ammalati, mentre io ne aspettavo la dimissione, hanno convinto mia moglie ad intraprendere questa nuova linea di farmaci. per la cronaca questa chemio ha causato, in dieci giorni, un aumento tale delle transaminasi (da 32 che erano a 480 dopo il trattamento) e da allora Caterina non si è più ripresa e non ha potuto più far niente. ripeto la domanda: chiedendo gli atti, deve uscire fuori un'autorizzazione o, noi poveri malcapitati, siamo in balia di quello che vuol fare un medico che è medico solo per professione e non per vocazione. gradirei un vs. commento.
Nata
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Lun 31 Gen 2011 - 16:28
Un momento, tua moglie aveva firmato qualcosa , o no?
robert
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Lun 31 Gen 2011 - 16:52
purtroppo questa è una domanda a cui non posso rispondere con certezza: penso di no anche perché anche lei era sorpresa dal cambiamento però ti posso dire che ogni qualvolta cambiavano terapia, venivo solo informato verbalmente e poi lo attestavano sul foglio di dimissioni.
Nata
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Lun 31 Gen 2011 - 16:59
Quando si firma si dá ai medici anche il diritto di cambiare terapia, quando si firma si danno tanti diritti ai medici, molti piú di quanto si crede.
A titolo informativo potresti chiedere ad una associazione per la difesa dei diritti dei malati, ma, se devo dire quello che penso, credo che raramente si riesca a spuntarla con quei signori, sono incredibilmente furbi e conoscono tutte le scappatoie legali. È anche vero che a volte si fregano con le loro stesse bugie e imbrogli. Aspetta i documenti e poi vedrai come muoverti.
mdr66 Moderatore Leoni si Nasce
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Lun 31 Gen 2011 - 18:42
Caro ROBERT, richiedere la documentazione è un tuo diritto. Ogni ricovero e/o ciclo di chemio deve essere regolarmente registrato e contenere l'autorizzazione al trattamento del soggetto anche perchè altrimenti il servizio sanitario nazionale non risponde economicamente delle spese sostenute. Nel caso specifico della chemio deve riportare con precisione l'indicazione del protocollo applicato che non può differire da quanto previsto dal SSN. Se dovessi riscontrare anomalie è giusto che ti rivolgi al tribunale del malato e fai valere i tuoi diritti... ...una magra consolazione perchè CATERINA non torna più indietro ma, nel suo ricordo e nell'amore che nutrivi per lei è un passo da fare...
rosenz
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 2 Feb 2011 - 13:16
Non bastasse la chemio, ovvero quando il mix di farmaci può diventare letale.... notare come candidamente si certifica ad inizio articolo che un farmaco che dovrebbe "guarire" causa decessi.... ----------------------------------------------------------------------------------------------
Avastin in combinazione con chemioterapia associato ad eventi avversi fatali
I pazienti affetti da tumore, trattati con Avastin ( Bevacizumab ) in combinazione con la chemioterapia, hanno un rischio più alto del 46% di morire a causa di eventi avversi correlati al farmaco, rispetto alle persone sottoposte alla sola chemioterapia. Tuttavia, il tasso complessivo di decessi causati da Bevacizumab è basso.
Secondo la società produttrice di Avastin, Genentech del gruppo Roche, l'analisi, pubblicata sul Journal of American Medical Association ( JAMA ), contiene dati su tumori per i quali il farmaco non è stato approvato e non deve essere impiegato.
La meta-analisi è stata compiuta sui dati di 16 studi pubblicati, che avevano valutato Bevacizumab in diversi tipi di tumore.
E’ stato riscontrato un tasso di mortalità 1.5 volte maggiore tra le persone sottoposte a trattamento con Bevacizumab più chemioterapia, rispetto a quelli trattati con la sola chemioterapia.
Le attuali indicazioni di Avastin sono le seguenti: in combinazione con chemioterapia a base di fluoropirimidine è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma metastatico del colon e del retto. Avastin in combinazione con Paclitaxel è indicato per il trattamento in prima linea di pazienti con carcinoma mammario metastatico. Avastin, in aggiunta a chemioterapia a base di Platino, è indicato per il trattamento in prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule, non-resecabile, avanzato, metastatico o in ricaduta, con istologia a predominanza non-squamocellulare. Avastin in combinazione con Interferone alfa-2a è indicato per il trattamento in prima linea di pazienti con carcinoma renale avanzato e/o metastatico.
Negli Stati Uniti, nel dicembre 2010, l’FDA ( Food and Drug Administration ) ha avviato il processo di revoca dell’approvazione di Avastin nel tumore alla mammella. Dall’analisi dei dati di 4 studi clinici riguardanti Bevacizumab nelle donne con cancro al seno è emerso che il farmaco non prolunga la sopravvivenza complessiva o non rallenta la progressione della malattia.
Bevacizumab è un anticorpo monoclonale che agisce bloccando il fattore di crescita vascolare endoteliale, VEGF, che è necessario per formare nuovi vasi sanguigni.
Gli effetti collaterali più comunemente riportati con Avastin sono: emorragia, neutropenia, perforazione gastrointestinale, embolia polmonare, ed eventi cerebrovascolari.
Il tasso complessivo di mortalità generale correlato al farmaco è stato del 2.5%, ma i rischi variano in maniera significativa in base al chemioterapico utilizzato. Poichè il rischio assoluto di morte correlata al trattamento appare basso, l’impiego di Avastin deve essere considerato nel contesto dei suoi benefici.
Fonte: Journal of American Medical Association, 2011
XagenaHeadlines2011
mdr66 Moderatore Leoni si Nasce
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 2 Feb 2011 - 13:32
Queste sono le notizie che proprio oggi non avrei voluto leggere. La mia MANU ha cominciato la chemio, a ottobre del 2009 facendo come chemioterapico lo XELODA e come anticorpo il BEVACIZUMAB. Ora il quadro è più chiaro. Con questo non voglio dire che la sua esistenza sarebbe potuta forse essere diversa ma la cosa mi butta ancor di più nello sconforto e non mi piace per nulla la conclusione dello studio nel quale si afferma che il rischio assoluto di morte rimane basso (cosa peraltro non vera leggendo qua e la). Sinceramente non ho parole e sono sempre più convinto della mia conversione a tutto quello che la natura può offrirci ed aiutarci a vivere...
rosenz
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 2 Feb 2011 - 15:23
mdr66 ha scritto:
...Sinceramente non ho parole e sono sempre più convinto della mia conversione a tutto quello che la natura può offrirci ed aiutarci a vivere...
Mi spiace mdr66, non so se sia solo il caso a guidare certi eventi...ma ora con questa tua nuova consapevolezza avrai la possibilità di aiutare te stesso ed il tuo prossimo....pur nello sconforto è cosa molto importante.
Ciao.
robert
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 2 Feb 2011 - 16:15
salve, sono robert, scusatemi ma avevo scritto un messaggio poco fa ma, ho sbagliato qualcosa e non lo vedo. era scritto col cuore e chissà se ricordo tutto. per mdr66 scusa se non ho risposto prima ma, avevo perso il titolo (parliamo della chemioterapia) ti ammiro perché vedo che sei sempre presente e preciso nelle cose, io non riesco proprio a riprendermi: sono sempre più preso da dubbi non riesco più a concentrarmi su niente, qualche volta mi farebbe piacere scriverci perché parlandone, dicono, la cosa la si può accettare. per rosenz spero che quello che tu scrivi non sia vero del tutto anche se anch'io me ne sto convincendo. vedi a mia moglie Caterina, hanno fatto di tutto: avastin, folfiri, bevacizumab, folfox, erbitux, xeloda, cetuximab e non contenti alla fine, dopo 57 chemio, contro la mia volontà, anche la mitomicina (farmaco talmente tossico che lo stanno togliendo da mezzo) abbinata all'oxalipatino 5FU; purtroppo io non sono un medico e ho dovuto subire quello che volevano loro: tutte queste chemio per un loro tornaconto sul consumo del farmaco di questa o di quella multinazionale farmaceutica. se giustizia esiste, dovranno darne conto a Dio .... adesso, oggi come oggi, grazie a questo sito dove si riescono a conoscere cose importanti, vi scrivono persone squisite che sanno cose che io, purtroppo, neanche sapevo esistessero, per aiutare una persona che non ha solo bisogno di chemio, imposterei la cosa molto diversamente e chissa ....... alle persone che conosco o che mi contattano per avere notizie del vitodax o escozul, io li convingo prima a collegarsi e ad iscriversi a questo sito perché c'è tanto da sapere e apprendere. un caloroso saluto
alexpio
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 2 Feb 2011 - 17:17
L'articolo che segue e' stato tradotto con un traduttore automatico, ma a grandi linee dovrebbe dare l'idea del contenuto. Riporto anche l'articolo originale:
Il Dr. Masatoshi Inagaki del National Cancer Center Hospital East a Chiba, in Giappone, ha guidato un team che ha utilizzato una risonanza magnetica ad alta risoluzione per confrontare il cervello di 51 donne che avevano ricevuto chemioterapia per il cancro al seno con quelle di 54 pazienti con cancro al seno che avevano ricevuto solo un intervento chirurgico. Inagaki e i suoi colleghi hanno riferito Lunedi che, un anno dopo il trattamento, le aree chiave del cervello coinvolte nei processi cognitivi - tra cui il prefrontale, parahippocampus and cingolato gyri - sono stati significativamente inferiori nelle donne che avevano ricevuto chemioterapia. Quanto maggiore è la perdita di volume in tali aree, il team ha scoperto, maggiore è la difficoltà mostrata dalle donne nei test di concentrazione e di memoria. Quando i ricercatori hanno studiato le stesse donne tre anni dopo la terapia, tuttavia, i volumi erano circa gli stessi in entrambi i gruppi di donne, suggerendo che il cervello ha insospettabili capacità di recupero. Nel secondo studio, biomediche genetista Mark D. Nobile ed i suoi colleghi della University of Rochester Medical Center di New York ha esposto le cellule del cervello umano e le cellule tumorali di cervello cresciute in laboratorio, in piatto, a tre dei farmaci contro il cancro più comunemente utilizzati: carmustina, cisplatino e citarabina. Essi hanno riferito Giovedi sul Journal of Biology che basse dosi di farmaci hanno causato dal 60% al 90% di riduzione nella vitalità delle cellule cerebrali, ma ha avuto poco effetto sulle cellule tumorali. Per uccidere dal 40% al 80% delle cellule tumorali, e' richiesto dosi che hanno ucciso dal 70% al 100% delle cellule cerebrali testati. Anche se i farmaci contro il cancro hanno come target le cellule tumorali replicanti, i ricercatori hanno trovato che sia cellule cerebrali replicanti che non replicanti sono state uccise.
Dr. Masatoshi Inagaki of the National Cancer Center Hospital East in Chiba, Japan, led a team that used high-resolution magnetic resonance imaging to compare the brains of 51 women who received chemotherapy for breast cancer with those of 54 breast cancer patients who had only surgery. Inagaki and his colleagues reported Monday in the current issue of the journal Cancer that, one year after treatment, key areas of the brain involved in cognitive processes — including the prefrontal, parahippocampus and cingulate gyri — were significantly smaller in the women who had chemotherapy. The greater the volume loss in those areas, the team found, the greater the difficulty shown by the women in tests of concentration and memory. When the researchers studied the same women three years after therapy, however, the volumes were about the same in both groups of women, suggesting that the brain has unsuspected recuperative powers. In the second study, biomedical geneticist Mark D. Noble and his colleagues at the University of Rochester Medical Center in New York exposed human brain cells and brain tumor cells grown in a laboratory dish to three of the most commonly used cancer drugs: carmustine, cisplatin and cytarabine. They reported Thursday in the Journal of Biology that low doses of the drugs caused a 60% to 90% reduction in the viability of the brain cells but had little effect on tumor cells. To kill 40% to 80% of the tumor cells required doses that killed 70% to 100% of the brain cells tested. Even though the cancer drugs target replicating cancer cells, the researchers found that replicating and non replicating brain cells were killed. [b]
mdr66 Moderatore Leoni si Nasce
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 2 Feb 2011 - 20:47
robert ha scritto:
per mdr66 scusa se non ho risposto prima ma, avevo perso il titolo (parliamo della chemioterapia) ti ammiro perché vedo che sei sempre presente e preciso nelle cose, io non riesco proprio a riprendermi: sono sempre più preso da dubbi non riesco più a concentrarmi su niente, qualche volta mi farebbe piacere scriverci perché parlandone, dicono, la cosa la si può accettare.
Caro Robert, non pensare: E' DURA, molto dura ma è inutile che lo dico a te perchè lo sai meglio di me. Non devi ammirarmi perchè quello che faccio viene dal cuore e dalla mia MANU che mi ha sempre incentivato a stare sul forum e mai vorrebbe che ora abbandonassi la "nave". Questo forum riesce a farmi concentrare e mi fa scoprire giorno dopo giorno persone fantastiche che condividono la loro esperienza di "malato" con immenso coraggio. Ti invito a condividere con noi, giorno dopo giorno le tue esperienze e la tua conoscenza: CATERINA sarà fierà di te e visto che io credo, posso immaginare che è li accanto a te a illuminarti le giornate così come la mia MANU fa con me.
robert
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Mer 2 Feb 2011 - 22:19
grazie mdr66. vedi hai sempre le parole giuste per ogni evenienza. per quanto riguarda l'impegno per le persone che hanno bisogno di conforto e/o aiuto, io nel mio piccolo lo sto già facendo: anzi, vorrei proporre al forum (si chiama così?) se si crea un qualcosa proprio per aiutare le persone che ne hanno bisogno. mi spiego meglio, io per esempio il vitadox di Caterina, (ne tenevo 3 boccettine) lo faccio "girare" a chi si convince a prenderlo, io "presto" un boccettino così iniziano subito la cura e, a chi arriva il suo, me lo faccio ridare per "prestarlo ad altra persona. a qualcuno l'ho proprio dato. di vimax ne ho ancora una bottiglia (ne tenevo 5) le altre le ho date un po in giro: a chi interessa me lo può chiedere. Faccio questo perché Caterina voleva sempre aiutare tutti e, nel mio piccolo cerco di portare avanti la sua volontà con la speranza di essere utile a qualcuno che sicuramente vincerà questa battaglia che purtroppo ci ha sconfitti. per il momento ti saluto e saluto tutti gli amici del forum. ci terremo sicuramente in contatto e spero di riprendermi quanto prima.
mdr66 Moderatore Leoni si Nasce
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Gio 3 Feb 2011 - 8:58
Caro Robert, in relazione alla tua ultima frase posso dirti che la tua presenza e il tuo apporto sarà certamente ultile a tutti coloro che frequentano questo nostro forum. La tua esperienza così come la mia e così come quella di tutti coloro che qui leggono e scrivono serve per aumentare il proprio bagaglio culturale. Prendiamoci i nostri tempi per elaborare al meglio la perdita della nostra metà e impariamo ad ascoltare e a riconoscere quella voce che da dentro ci indica la strada per andare avanti. E' difficile e certamente dura ma abbiamo l'importante compito di andare avanti perchè questo è quello che avrebbero voluto Caterina e Manu. Sarà certamente la loro luce ad illuminare la nostra strada che ora appare certamente tortuosa e piena di difficoltà ma che il tempo renderà certamente dolce e scorrevole.
rosenz
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Gio 3 Feb 2011 - 10:43
robert ha scritto:
spero che quello che tu scrivi non sia vero del tutto anche se anch'io me ne sto convincendo.........
Caro Robert, l'esperienza mi ha portato a farmi delle idee ben precise e ti dirò che ritengo di avere buonissimi motivi per esprimere, anche se parzialmente, ciò che dico.
Trattando di argomenti delicati e purtroppo dolorosi spesso mi avvalgo di dati e fonti ufficiali, non di qualche fonte alternativa che potrebbe essere tacciata di essere contro le cure convenzionali a prescindere. La notizia di cui sopra come avrai visto è tratta da JAMA, una delle più importanti riviste di informazioni scientifiche dell'Associazione dei Medici Americana.
Un'osservazione: la reazione comprensibile quando si apprendono certe notizie è quella di un senso di colpa che potrebbe subentrare per non aver fatto scelte diverse (non parlo solo in relazione al problema cancro ma alle malattie in generale).... senso di colpa che però non dovete avere in quanto come dici in certe situazioni, salvo eccezioni, si è in una condizione di totale dipendenza ed anche perchè vi sono informazioni che sono precluse per cui non si può essere pienamente consapevoli...solo il dramma purtroppo crea le condizioni per vedere ed andare oltre gli orizzonti in cui eravamo (ci avevano) confinati... Anche per te il ricordo della tua cara Caterina ti darà (anzi ti ha già dato) la consapevolezza e la forza per poter essere di aiuto agli altri...
Un caro saluto a tutti.
Nata
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Titolo: Re: Parliamo della chemioterapia Dom 6 Feb 2011 - 4:37
Per avere un’idea della pericolosità dei chemioterapici basta pensare che, riferendosi allo smaltimento delle urine dei pazienti trattati, uno studio presentato a Modena, recita che "queste ultime possono anche essere causa di inquinamento ambientale par contaminazione del sistema fognario".mL’impiego dei chemioterapici, sui quali per decenni s’è arenata la ricerca contro il cancro, risale agli anni ‘40 quando venne utilizzata per la prima volta la mostarda azotata per curare la leucemia.
Sono farmaci caratterizzati da una tossicità molto elevata ma non selettiva e dunque agiscono pure sui tessuti sani e vitali quali, tra gli altri, il midollo osseo, le mucose e l’apparato riproduttivo.
Non solo: "Proprio a causa delle loro proprietà citotossiche e immunosoppressive – si legge nel Rapporto – gli antiblastici possono paradossalmente causare tumori secondari.
Infatti, non solo sono in grado di innescare la trasformazione di cellule normali in maligne , ma tendono a ridurre le difese endogene contro l’insorgenza di neoplasie".
Ma veniamo a un punto cruciale. Nel documento si legge che "mentre per i pazienti tali effetti tossici sono considerati ‘accettabili’ in vista dei possibili benefici terapeutici, essi non dovrebbero mai colpire i medici, i farmacisti, gli infermieri e gli altri operatori.
Invece, a partire dalla fine degli ’70 numerosi studi hanno dimostrato la pericolosità dei CA per gli operatori sanitari". Mielodepressione, nausea, vomito, mucositi, disturbi gastrointestinali, alopecia, amenorrea, azoospermia, sterilità, neurotossicità, epatotossicità e nefrotossocità, sono i principali effetti tossici che colpiscono i pazienti.
Ma "alcuni di essi – si legge nel documento dell’Iss – sono stati osservati anche in operatori sanitari e in particolare in infermieri dei reparti oncologici" prima che venissero introdotte le linee guida per la manipolazione degli antiblastici.
Nonostante tutto, anche di recente sono stati rilevati, vi si legge, disturbi a livello oculare, cutaneo, respiratorio causati dai CA vescicanti; reazioni allergiche da composti del platino e da altri CA; possibili tumori causati dai CA cancerogeni; effetti sull’apparato riproduttivo maschile e femminile con riduzione della fertilità, aumento del numero degli aborti spontanei e delle malformazioni congenite.
Ma non basta: "Ulteriori studi sperimentali – è la conclusione dello studio – sarebbero auspicabili per valutare gli effetti acuti e cronici di miscele complesse di CA a basse dosi", cui gli operatori sono maggiormente esposti.