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 Echinacea

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Smith
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MessaggioTitolo: Echinacea   Echinacea Icon_minitimeLun 2 Nov 2009 - 17:00

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L'echinacea è una pianta della famiglia delle Composite Tubiflore dalle cui radici si ottengono estratti per la cura delle malattie da raffreddamento in quanto sono dotati di proprietà antagoniste della ialuronidasi.
Ne esistono diverse specie che vivono spontanee nel Nord America (angustifolia, atrorubens, levigata, pallida, paradoxa, purpurea, simulata, tennessensis); quelle importanti dal punto di vista fitoterapico sono l'Echinacea angustifolia e l'Echinacea purpurea. La prima era quella usata dagli indiani d'America e studiata dalla scuola di medicina eclettica nata negli Stati Uniti nella metà del XIX sec. Gli studi sulla pianta ripresero attorno al 1930 e sono giunti ai giorni nostri. L'Echinacea purpurea fu studiata soprattutto da ricercatori tedeschi alla fine degli anni '80 e attualmente è la più venduta anche se non ci sono motivi scientificamente validi per affermare che sia migliore dell'angustifolia. Anzi gli unici studi che ne hanno dimostrato la superiorità sono stati condotti su animali.
Le proprietà - Come per tutti i prodotti fitoterapici occorre distinguere fra certezze e ipotesi. L'echinacea è stata proposta come panacea per moltissime patologie, ma la ricerca seria finora ha accertato tre impieghi fondamentali:


  • prevenzione delle malattie da raffreddamento;
  • cura di tali patologie;
  • cicatrizzazione delle ferite.
L'ultima proprietà non è particolarmente interessante perché esistono molte altre sostanze (fra cui l'aloe vera) che meglio assolvono al compito.
Le ricerche recenti – Per capire come usare l'echinacea, rivolgiamoci alle ricerche più recenti.
Lo studio di Melchart et al. (1998) ha rilevato che nel gruppo che assumeva placebo il 37% manifestò sintomi di raffreddore durante i tre mesi dell'esperimento contro il 32% di chi aveva assunto Echinacea angustifolia e il 29% di chi aveva assunto Echinacea purpurea. Le differenze non sono significative (una protezione del 20% può non essere statisticamente significativa su un campione di 300 volontari divisi in tre gruppi come quello dell'esperimento). Il dosaggio dell'estratto usato era però più basso (1:11) rispetto a quello di altri studi (1:5) che avevano dimostrato l'efficacia dell'Echinacea (come quello di Brauning, 1992).
Lo studio di Brinkeborn et al. (1999) studiò l'effetto dell'Echinacea purpurea ai primi sintomi di raffreddore su 199 volontari. Fu efficace nel 68% dei casi (240 mg di estratto al giorno per circa otto giorni). Anche lo studio di Hoheist et al. (1997) mostrò un'efficacia del 60% dell'Echinacea purpurea in pazienti colpiti da raffreddore; inoltre solo il 40% dei pazienti così curati subì una recidiva, contro il 60% di chi assunse placebo.
L'interpretazione – L'interpretazione di queste e altre ricerche porta a concludere:
a) assumere echinacea per lunghi periodi non previene significativamente i malanni stagionali; sembra che l'organismo dopo un certo periodo reagisca annullando l'effetto della pianta. Sembra pertanto ragionevole fare cicli di 10-15 gg. durante la stagione fredda seguiti da interruzioni di un periodo equivalente. Durante tale interruzione è possibile utilizzare un'altra sostanza immunostimolante.
b) assumere echinacea ai primi sintomi è una misura efficace nel 60-70% dei casi.
c) l'assunzione va fatta rispettando dosi minime; per l'Echinacea angustifolia tali dosi sono 1 g di estratto puro 1:5 di radice e rizoma per la prevenzione e 3 g in presenza di sintomi. L'assunzione di dosi inferiori riduce notevolmente i benefici.
d) nonostante la scuola tedesca abbia concentrato i suoi sforzi sull'Echinacea purpurea, i maggiori specialisti mondiali consigliano di usare l'Echinacea angustifolia.
I risultati - Cosa ci si può aspettare dall'uso dell'echinacea? Per darvi un'idea possiamo portare esperienze dirette. Una rinite (vasomotoria o allergica) che può essere tenuta sotto controllo con l'uso di uno spray locale al cortisone può venire trattata con successo con l'echinacea. Anche nella prevenzione i risultati sono buoni e la pratica conferma le ricerche: una drastica diminuzione di tutte le patologie minori (tossi, sinusiti, raffreddori). Il periodo adatto per la prevenzione è ovviamente quello invernale (da ottobre a fine marzo).
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