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 Cromo picolinato

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Smith
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MessaggioTitolo: Cromo picolinato   Cromo picolinato Icon_minitimeLun 2 Nov 2009 - 16:50

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Il cromo picolinato è un micronutriente presente in tracce nell'organismo umano. Si tratta di un sale del cromo trivalente con l'acido picolinico o acido piridin-2-carbossilico, prodotto dal metabolismo dell'aminoacido triptofano. A differenza di altri composti del cromo (altri sali come il cloruro), il cromo picolinato presenta la massima biodisponibilità, ovvero risulta il composto tramite il quale il corpo umano riesce ad assorbire maggiormente il cromo (fino a cinque volte meglio rispetto ai suoi sali inorganici).
Le fonti del cromo - L'uomo lo assume generalmente con l'alimentazione. Il cromo si trova nei cereali integrali, in molte acque minerali, nella carne e nel fegato, nelle patate, nei funghi, nel lievito di birra. Nel corpo umano è presente in forma trivalente nel fegato, nella milza, nei reni e nelle ossa.
Ricordiamo che la forma esavalente è potenzialmente cancerogena anche se l'acidità del fegato è in grado di trasformare questa forma in quella trivalente. La dose di attenzione è di 1 mg/Kg/giorno per il cromo trivalente, circa 300 volte quello assunto con la normale alimentazione.
Cromo picolinato e integrazione - La sua azione principale è il potenziamento dell'azione insulinica. Anche per esso si è scatenata la corsa alla carenza, dimenticando che le reali carenze danno sintomi talmente chiari che è poco realistica la tesi che il "mangiar moderno" faciliti una mancanza di questo minerale. Infatti nell'adulto (nell'anziano si può avere arteriosclerosi precoce e nell'adolescente disturbi dell'accrescimento) l'unico sintomo è un cattivo funzionamento del meccanismo insulinico e quindi una glicemia al di fuori della norma (troppo bassa o troppo alta).
Su questo dato patologico si basa la promozione del cromo come integratore; l'errore è sempre lo stesso: se una sostanza crea il problema X, se hai il problema X prendi la sostanza. Si sbaglia perché si crede (o si fa finta di credere) che la relazione sia biunivoca. Se è vero che una carenza di cromo può provocare sovrappeso, non è vero che il sovrappeso si può risolvere con il cromo. Infatti le cause sono altre e il sovrappeso da carenza di cromo è realisticamente rarissimo.
Per esempio, nonostante il cromo sia presente in moltissime pillole bruciagrassi (come picolinato di cromo, con una c sola, non "piccolinato", come compare spesso), alcuni studi hanno mostrato che in dodici settimane di trattamento non si è verificato nessun aumento della massa magra, né diminuzione della massa grassa corporea o sito-specifica.
Cromo picolinato e dimagrimento - Appare chiaro da quanto detto che l'uso del cromo picolinato ai fini di diminuire la massa grassa è una vera illusione, nonostante sia spesso consigliato a questo fine. I risultati documentati nella letteratura scientifica sono infatti riferiti a pazienti malati (diabete, sindrome metabolica) e difficilmente si può sperare che si possano generalizzare al resto della popolazione.
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rosenz

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MessaggioTitolo: Re: Cromo picolinato   Cromo picolinato Icon_minitimeLun 26 Lug 2010 - 19:08

Un pò datato ma un interessante studio che conferma l'importante azione del cromo sul controllo della glicemia.
Oltretutto l'articolo By TEA 2007 (di Albanesi suppongo...) si contraddice un pò da solo....prima sostiene che l'unico sintomo di una sua carenza è il cattivo funzionamento del controllo insulinico (scusate se è poco) e poi di fatto sminuisce una sua eventuale integrazione.
Ovvio che l'intervento deve essere a 360°, ma è indubbio che alle prime avvisaglie di una glicemia elevata un'adeguata integrazione è d'obbligo.

Ora lo studio su integrazione di cromo e diabete...
Il cromo può essere d'aiuto per il controllo del diabete tipo 2
Uno studio condotto in Beijing, Usa, ha scoperto che 1.000 microgrammi (mcg) di cromo, presi giornalmente, avrebbero "importanti effetti positivi sul livello di glucosio (zucchero del sangue) e sull'insulina, in individui con diabete tipo 2". Questa forma di diabete - la versione adulta della malattia - costituisce circa il 90% dei casi di diabete.

Lo studio, una collaborazione tra l'U.S. Department of Agricolture e i ricercatori della Beijing Medical University, è apparso sul numero corrente della rivista Diabetes.

Il diabete tipo 2 - conosciuto anche come diabete non insulino dipendente - si crede sia dovuto allo sviluppo di insulino resistenza, cioè alla perdita, da parte delle cellule, di sensibilità all'azione dell'insulina, l'ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue. Con l'aumento dei livelli di zucchero, aumenta il rischio di complicazioni come disturbi a cuore e reni, danni ai nervi, e cecità.

I ricercatori di Beijing sono stati spinti ad iniziare questo studio da un caso del 1977: una donna con gravi sintomi diabetici disse che la sua glicemia era diminuita dopo un trattamento con integratori contenenti cromo.

Gli studiosi selezionarono 180 diabetici tipo 2, di etnia cinese, e li divisero in tre gruppi: il primo gruppo fu trattato giornalmente con 1.000 mcg di cromo (in forma più facile da assorbire), il secondo 200 mcg e il terzo gruppo con placebo.

Dopo due mesi, nel campione trattato con 1.000 mcg di cromo, i livelli di zucchero si erano ridotti in modo evidente. La glicemia era calata anche nel campione trattato a 200 mcg, ma solo dopo 4 mesi e non marcatamente come in quelli a maggior dosaggio. Nel gruppo trattato con 1.000 mcg erano anche scesi i livelli di colesterolo.

Gli esperti dicono che il cromo sembra agire sulla glicemia aiutando l'azione dell'insulina. "In presenza di cromo in forma utilizzabile, è necessaria molto meno insulina", scrivono gli autori dello studio.

"L'effetto globale del cromo è quello di aumentare la sensibilità all'insulina, con un'associata diminuizione dell'intolleranza agli zuccheri, diminuendo i fattori di rischio associati ai disturbi cardiovascolari, migliorando l'immunità, ed accrescendo la durata della vita", scrivono i ricercatori.

Il cromo è uno "dei nutrienti meno tossici" conosciuti, dicono i ricercatori, affermano di non aver "trovato evidenza di tossicità in questo (o ogni altro) studio" che utilizza integratori di cromo.

Ma essi dicono anche che c'è bisogno di studiare ancora per determinare la dose e la forma di cromo necessari "a elicitare le migliori risposte nelle persone affette da diabete e nella prevenzione del diabete stesso".

Fonte: Diabetes (1997;46:1786-1791)




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