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 Pantellini e l'ascorbato di potassio

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MessaggioTitolo: Pantellini e l'ascorbato di potassio   Pantellini e l'ascorbato di potassio Icon_minitimeVen 30 Ott 2009 - 12:24

Prevenzione e cura, gli effetti antiossidanti. Come interviene per arrestare lo stress ossidativo.

L’ascorbato di potassio è un sale derivato dalla vitamina C che risulta totalmente atossico e privo di effetti collaterali.

Il composto si ottiene estemporaneamente in soluzione acquosa acido ascorbico (150 mg) e bicarbonato di potassio (300 mg di cui 117 mg di potassio) ed ha un pH che, nel giro di poco più di un minuto, tende alla neutralità. I componenti vanno sciolti in 20 cc di acqua (circa due dita) senza utilizzare il cucchiaino metallico (potenziale rischio di ossidazione dell’acido ascorbico).
L’ascorbato di potassio è legato agli studi ed alle ricerche del biochimico fiorentico Gianfrancesco Valsé Pantellini, e la sua “storia” è iniziata nel 1948 quando un orafo, amico dello stesso Dott. Pantellini, malato di cancro inoperabile allo stomaco ebbe dei risultati inaspettati ed assolutamente straordinari assumendo delle limonate in cui per errore inseriva del bicarbonato di potassio invece dell’usatissimo bicarbonato di sodio. Per circa vent’anni Pantellini ha studiato ed analizzato il problema, arrivando a fare due pubblicazioni specifiche nel 1970 e nel 1974 (Rivista di Patologia Medica).
I processi ossidativi, legati alla presenza dei radicali liberi, sono coinvolti nella promozione e nello sviluppo del cancro. La causa principale del meccanismo di stress ossidativo sono i radicali liberi. cioè sostanze con elevata reattività chimica. Gli organismi viventi tendono a mantenere costante la concentrazione di questi agenti ossidanti per poter garantire i normali processi biologici.
Sulla base degli studi del Dott. Pantellini, siamo convinti che lo stress ossidativo danneggi le strutture della membrana cellulare, in particolare l'ATP-asi sodiop/potassio (la cosiddetta pompa Na/K). Questo fatto comporta una depolarizzazione (inizialmente lieve) ed una sempre maggiore alterazione del meccanismo di trasporto attivo di questi due elettroliti che hanno funzioni molto diverse ma fondamentali nell'economia cellulare (uno, il potassio, regolatore principale dei processi metabolici intracellulari, attraverso la salificazione reversibile dei gruppi amminici ed imminici di enzimi e proteine in ambiente lievemente acido, e l'altro, il sodio, regolatore principale della riserva alcalina dell'organismo a livello extracellulare , con salificazione reversibile dei gruppi carbossilici di enzimi e proteine in ambiente lievemente basico). In tal modo abbiamo una sempre maggiore modificazione dell'ambiente acido-base e delle reazioni do ossido-riduzione fra le molecole citoplasmatiche.
Siamo convinti che questo fatto costituisca il meccanismo di innesco per la mutazione della cellula in senso cancerogeno. Infatti, studi pubblicati negli anni '30 da parte di Moraveck e Kishi in relazione al sarcoma di Rous, hanno evidenziato che la cellula neoplastica è carente di potassio e ricca di sodio con uno sbilanciamento che cresce con l'aumentare della degenerazione cellulare.

Questo fatto sembra essere un denominatore comune in tutte le patologie neoplastiche, verificabile anche attraverso un'attenta valutazione dei 4 elettroliti ematici (sodio, calcio, potassio, magnesio).
Il meccanismo descritto risulta molto pericoloso per la cellula, in quanto:


  • innesca un rapido trasferimento di calcio dai depositi intracellulari (mitocondri), che potrebbe essere responsabile della spinta mitogenica;
  • permette un trasporto rilevante di glucosio nel citoplasma, per il sinporto con il sodio, con una velocità che aumenta con la sempre maggiore alterazione della pompa sodio/potassio (unico elemento di controllo attivo sui due elettroliti).
Questi processi inducono una modificazione nella respirazione cellulare, con riduzione della fosforilazione ossidativa ed aumento sostanziale della glicolisi. Viene incrementata anche la produzione di acido lattico formato per riduzione dal piruvato. Inoltre, lo stesso piruvato è un inibitore dell’entrata in fase S della mitosi e la sua costante diminuzione nel citoplasma (per conversione in acido lattico) rimuove tale blocco sulla mitosi, spingendo la cellula verso una proliferazione incontrollata.
Abbiamo quindi una modificazione del pH intracellulare, che tende a diventare lievemente alcalino, e della stessa respirazione cellulare con una sostanziale modifica del ciclo di Krebs.
L’insieme di questi fatti tende a tradursi in una alterazione di forma e d’azione delle proteine e degli enzimi citoplasmatici, portando ad una polimerizzazione dell’RNA e con un trasferimento di informazioni non corrette fra “periferia” e “centrale operativa” (DNA). In tal modo arriviamo alla mutazione del DNA nucleare ed alla cancerogenesi.
In conclusione, l'ulteriore ipotesi di lavoro su cui stiamo lavorando è che la degenerazione non nasca da un danno diretto sul DNA nucleare ma da un problema nel citoplasma, cioè il danno avverrebbe a livello periferico (membrana cellulare). Questo significherebbe che realmente il funzionamento del DNA può essere fortemente influenzato dalle varie componenti dallo stesso ambiente cellulare oltreché dai segnali cellula-cellula.
Dall’esperienza e dai dati del Dott. Pantellini prima e della Fondazione adesso, l’ascorbato di potassio anche e soprattutto nella nuova formulazione con ribosio sembra interferire in modo importante con questo processo, proteggendo la cellula contro lo stress ossidativo ed inibendo il meccanismo di proliferazione incontrollata.
Questi fatti possono essere messi in relazione con la proprietà di carrier dell’acido ascorbico per il potassio (e con l’attività catalitica del ribosio nella “nuova” formulazione), come conseguenza della sua struttura eterociclica, insieme ad un’azione antiossidante.
L’azione del composto è legata alle caratteristiche del potassio (catione guida e regolatore metabolico a livello intracellulare) ed all’azione di “carrier” della vitamina C (svolge nel caso specifico una funzione simile a quella della pompa sodio/potassio).
L’immissione di potassio all’interno di una cellula cancerosa può indurre la corrispondente fuoriuscita di sodio (e quindi del glucosio) dall’ambiente intracellulare. In questo modo possiamo ottenere:


  • una nuova modificazione del pH locale intracellulare;
  • una rapida diminuzione delle riserve nutritive, riducendo la glicolisi e reintroducendo un blocco potenziale sulla mitosi; così sembra possibile inibire il processo di proliferazione incontrollata.
Inoltre, l’ascorbato di potassio può operare efficacemente anche a livello di prevenzione, avendo l'obiettivo di mantenere costanti i livelli intracellulari di potassio. Infatti, come detto precedentemente, gli squilibri di questi livelli intracellulari con "intrusione" del sodio dalla regione extracellulare sarebbero responsabili (o comunque altamente implicati) della catena di eventi che può portare alla trasformazione della cellula in senso neoplastico.
L’assunzione preventiva di ascorbato di potassio ha quindi l’obiettivo di “proteggere” la cellula dal rischio di degenerazione.
Negli ultimi anni, la formula è stata arricchita con ribosio che svolge attività catalitica aumentando la velocità del processo con cui viene trasferito potassio nelle cellule.
per ulteriori chiarimenti aprire la sezione dedicata.
L’assunzione preventiva del composto negli adulti, in linea generale, ne prevede la somministrazione di una dose al giorno, la mattina a digiuno (salvo diversa indicazione sulla base dei parametri ematochimici).
In presenza di patologia oncologica, in linea generale, si consiglia la somministrazione di tre dosi giornaliere (la mattina a digiuno, 15 minuti prima di colazione, e 45 minuti prima di pranzo e cena).

È sempre opportuno che venga fatta una valutazione da personale competente per suggerire le dosi più idonee caso per caso.
Dr. Guido Paoli
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MessaggioTitolo: Re: Pantellini e l'ascorbato di potassio   Pantellini e l'ascorbato di potassio Icon_minitimeVen 30 Ott 2009 - 12:29

L'Ascorbato di Potassio con ribosio
Introdotto il ribosio nell'ascorbato di potassio (eredità del Dott. Pantellini)

L’ascorbato di potassio con ribosio è un sale derivato dalla vitamina C che mette in evidenza un significativo effetto contro le degenerazioni neoplastiche delle cellule.
L’ascorbato di potassio con ribosio è un sale derivato dalla vitamina C che mette in evidenza un significativo effetto contro le degenerazioni neoplastiche delle cellule, poiché sembra agire su un meccanismo di base del metabolismo cellulare. Il composto si ottiene con preparazione estemporanea a freddo in acqua miscelando i componenti, acido l-ascorbico, D-ribosio e bicarbonato di potassio, secondo dosaggi stabiliti (rispettivamente 150 mg, 3 mg e 300 mg).

il ribosio svolge un ruolo importantissimo nel metabolismo cellulare ed è lo zucchero che è più direttamente implicato nella sintesi dei nucleotidi. E' il precursore fondamentale nella biosintesi dell'RNA e dell'adenosina (componente essenziale nella produzione di ATP e nell'ATP-asi sodio/potassio, la cosiddetta pompa Na/K) e, nella forma di deossiribosio, nella sintesi del DNA.

Il nostro corpo è in grado di produrre o, come si dice più precisamente, sintetizzare il ribosio (cosa che invece non è possibile per l'acido ascorbico, che deve essere quindi assimilato con la dieta alimentare o con integratori di vario tipo) ma in determinate condizioni questo processo di sintesi può essere limitato o, paggio, danneggiato (questo fatto era già stato messo in evidenza in lavori scientifici pubblicati negli Stati Uniti negli anni '50 del secolo appena passato).
Quando viene assunto oralmente, viene metabolizzato e non interferisce (almeno ai dosaggi che la Fondazione utilizza) con la glicolisi.
Novità in campo internazionale.
Si tratta di una novità assoluta in campo internazionale poiché questa sostanza non è mai stata impiegata a livello terapeutico né preventivo verso patologie oncologiche e/o degenerative.
EFFETTO “TURBO
L'impiego del ribosio, a bassa concentrazione rispetto alla quantità di acido ascorbico, è legata alla sua potenziale attività catalitica per velocizzare il processo di assorbimento di potassio nel citoplasma cellulare, anche perché non segue il destino della vitamina C (dopo pochissime ore dall'assunzione si trasforma in acido ossalico e se ne va dall'organismo per via renale) ma si “consuma” in modo diverso.
A livello di attacco in una patologia oncologica, l'ascorbato di potassio con ribosio tenta di limitare le risorse energetiche delle cellule neoplastiche.
Nelle patologie autoimmuni, l'azione del composto è volta a regolare la bio-informazione verso le cellule del sistema immunitario (particolarmente i linfociti).
È sempre opportuno che venga fatta una valutazione da personale competente per suggerire le dosi più idonee caso per caso.
Dr. Guido Paoli
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MessaggioTitolo: Re: Pantellini e l'ascorbato di potassio   Pantellini e l'ascorbato di potassio Icon_minitimeDom 24 Apr 2011 - 2:23

Una piccola raccolta di domande e risposte sull´ascorbato di potassio.

- Che cos'è l'ascorbato di potassio?
L'ascorbato di potassio è un sale derivato dall'acido ascorbico (vitamina C) e si ottiene per soluzione estemporanea a freddo in acqua dei due composti (acido ascorbico e bicarbonato di potassio), i quali devono essere in forma cristallizzata purissima (non meno del 99%). Questo sale tra l'altro è un potente antiossidante.

2 - Perché questi due componenti sono così importanti?
L'acido ascorbico, che deve essere giornalmente assunto con la dieta o come integratore, è un importante antiossidante ed è indispensabile per la biosintesi del collagene e dei tessuti connettivi. Migliora l'assorbimento del ferro, contribuisce all' accrescimento delle ossa, migliora la resistenza alle infezioni e potenzia il sistema immunitario. La sua carenza provoca lo scorbuto. Il potassio è un regolatore importantissimo del metabolismo cellulare. E' un cofattore, cioè un elemento che permette il corretto funzionamento di enzimi e proteine.

3 - Perché si utilizza l'ascorbato di potassio?
Perché questo sale evidenzia una straordinaria attività contro le patologie degenerative e la sua assunzione regolare, anche a livello preventivo, permette un potenziamento delle difese immunitarie.

4 - Come funziona l'ascorbato di potassio?
Agisce ripristinando (o mantenendo) la corretta concentrazione di potassio intracellulare, ripristinando l'armonico equilibrio omeostatico sinonimo di salute fisiologica. Importantissime anche le proprietà antiossidanti del sale.

5 - L'acido ascorbico od il potassio bicarbonato possono essere dannosi per la salute?
Per l'acido ascorbico si sono evidenziati possibilità di effetti collaterali per dosi superiori ai 10 g giornalieri cioè per dosi mille volte superiori a quelle consigliate per l'ascorbato di potassio (da 7,5 a 15 mg/die), dose che comunque rientra nel fabbisogno giornaliero consigliato dallo O.M.S. (organizzazione mondiale per la sanità). Anche le quantità di potassio, assunte con l'ascorbato alle dosi consigliate, sono molto basse (15-30 mg/die) quantità da tenere sotto controllo solo in caso di grave insufficienza renale.

6 - L'ascorbato di potassio ha effetti collaterali?
No, l'ascorbato di potassio può essere assunto a tempo indeterminato. Naturalmente, a scopo precauzionale, sarà opportuna la verifica dei propri parametri clinici e biochimici a scadenza regolare (ogni uno o due anni).

7 - L'ascorbato di potassio ha effetto sulla pressione?
L'ascorbato di potassio tende a regolarizzare la pressione, è comunque opportuno, per chio soffre di ipertensione il controllo frequente della Pressione Arteriosa sopratutto nei primi tempi di assunzione dellrimedio.

8 - Si può utilizzare l'ascorbato di potassio in presenza di diabete?
Si, ma è opportuno controllare regolarmente la glicemia, sopratutto all'inizio.

9 - Per quanto tempo si deve assumere l'ascorbato di potassio?
Il biochimico Valsè Pantellini ne consigliava l'assunzione a tempo indeterminato, in quanto essendo provvisto di una breve emivita all'interno dell'organismo bisogna continuamente rinnovarne le scorte. Per un eccesso di prudenza oggi si consiglia di sospendere l'assunzione del rimedio per qualche settimana ogni tre mesi, qualora lo si assuma a scopo preventivo. Rimane invece il consiglio di assumerlo senza interruzioni per chi lo usa a scopo terapeutico.

10 - Come deve essere preparato l'ascorbato di potassio?
Come si è gia visto l'ascorbato di potassio si degrada facilmente è va preparato dunque solo al momento dell'uso; Inoltre l'acido ascorbico è sensibile all'azione della luce e dell'ossigeno atmosferico che lo ossidano e degradano, mentre il bicarbonato di potassio è estremamente igroscopico, assorbe, cioè, avidamente l'umidità dell'aria diventando rapidamente una massa inutilizzabile. Questi due prodotti vanno dunque conservati in buste monodose opache alla luce ed impermeabili all'aria, è inoltre opportuno che siano confezionate in atmosfera inerte di azoto.

11 - L'ascorbato di potassio può essere preparato in capsule od in semplici cartine?
acido ascorbico e potassio bicarbonato) separati fra di loro, non sono impermeabili ne all'ossigeno ne all'umidità atmosferica.



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BARBARA mingazzini




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MessaggioTitolo: Re: Pantellini e l'ascorbato di potassio   Pantellini e l'ascorbato di potassio Icon_minitimeDom 24 Apr 2011 - 4:11

Grazie
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MessaggioTitolo: Re: Pantellini e l'ascorbato di potassio   Pantellini e l'ascorbato di potassio Icon_minitime

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