C’è un certo tipo di sistema medico, pesantemente influenzato dagli enormi interessi economici che ruotano attorno alle vendite dei farmaci e dei vaccini, che negli ultimi decenni si diverte a tenere la gente nel terrore, agitando lo spettro di terribili malattie e inevitabili pandemie.
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Alcuni scienziati giurano che una devastante pandemia sarà inevitabile. Non sanno dire quando, ma affermano che è solo una questione di tempo. Per fare degli esempi, l’accademico Christopher Murray, della Harvard Iniziative for Global Health, presso la Harvard University, ha previsto che 62 milioni di persone moriranno nella prossima pandemia. La spaventosa cifra è stata calcolata sui dati della influenza Spagnola del 1918 (
Lancet; 2006;368-:2211-
, mentre nel 2003, il virologo R.W. Walzer, scriveva un articolo su American Science dal titolo “Il mondo è in bilico sull’orlo di una pandemia che ucciderà una larga parte della popolazione umana” (
Am Sci, 2003;91:122). Da quando le varie Cassandre hanno iniziato a prevedere scenari a dir poco apocalittici, sono successe due cose principali: la prima è che molti Stati, compreso il nostro, hanno speso fortune per immagazzinare il farmaco antinfluenzale Tamiflu, la cui tossicità pare superi la sua presunta efficacia. La seconda è che ogni occasione è buona per lanciare l’allarme pandemia e gettarsi nella corsa a chi esce per primo con il vaccino…non importa poi se non ci sarà il tempo sufficiente per sperimentarlo, l’importante è battere cassa.
C’è chi maligna che l’attuale allarme, quello sull’influenza suina, sia stranamente coinciso con l’imminente scadenza degli stock di Tamiflu che, come ho detto, molti Paesi avevano acquistato con il precedente allarme, quello dell’influenza aviaria.
Ma vediamo un po’ di storia recente:
- nel 1976 le autorità sanitarie americane annunciavano che un milione di cittadini sarebbero morti per un’imminente influenza suina, ma i fatti poi dimostrarono che la cifra prevista era leggermente esagerata, perché morì solo una persona. Fu dato il via ad una vaccinazione di massa, ma dopo due mesi, 500 persone vaccinate si ammalarono della Sindome Guillain-Barré, una malattia neurologica paralizzante, e più di 30 persone morirono. Immediatamente, le autorità interruppero la campagna vaccinale e il governo americano fu poi costretto a pagare 93 milioni di dollari di risarcimento alle vittime del vaccino;
- nel 2003 fu la volta della SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome). Gli esperti anche in quella occasione si precipitarono a sparare cifre: milioni di persone sarebbero morte in tutto il mondo. I dati aggiornati parlano di 251 persone decedute;
- nel 2005 l’influenza aviaria fa la sua comparsa sulla scena. Anche in questo caso gli esperti fecero a gara a chi dipingeva gli scenari peggiori. Si parlò della delirante cifra di 150 milionidi morti previsti. Fino al mese di aprile del 2008 le cifre ufficiali dei morti per l’influenza aviaria parlavano di 251 decessi. Il panico creatosi attorno all’aviaria è in parte dovuto al fatto che la WHO (Organizzazione Mondiale della Sanità) aveva qualche anno prima sentenziato che proprio nel 2005 ci sarebbe stata la tanto attesa pandemia. Sta di fatto che non solo non ci fu la strage prevista, ma ci furono anche delle morti di cui pochi parlarono: otto giapponesi tra i 2 e i 17 anni persero la loro vita grazie proprio al Tamiflu (www.voanews.com).
Fino a questo momento i casi di influenza suina sono molto al di sotto di quelli causati da una comune influenza. Inferiori sono anche le complicazioni respiratorie, i ricoveri e i decessi. Insomma, si tratta di pandemia solo perché moltissimi Paesi ne sono stati colpiti, ma non perché sia una forma grave.
Non so se mai ci sarà questa tanto temuta pandemia, e per alcuni anche auspicata, forse perché non ho l’incrollabile certezza di una certa scienza, troppo spesso legata agli interessi economici delle multinazionali del farmaco.
Scritto da Dr Francesco Perugini Billi