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| L`argilla e le sue proprietá | |
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Nata
Messaggi : 564 Punti : 6178 Data d'iscrizione : 01.12.10 Età : 64 Località : Torino
| Titolo: L`argilla e le sue proprietá Mer 2 Feb 2011 - 11:03 | |
| "Allora il Signore Iddio formò l'uomo dalla polvere della Terra e alitò nelle sue narici lo Spirito della vita e l'uomo divenne persona vivente" (Genesi 2, 7). L'uomo biblicamente plasmato con l'argilla, proprio nell'umile argilla, ben presto ne scoprì e proprietà terapeutiche, probabilmente dopo avere osservato che gli animali feriti o malati si rotolavano nel fango e se ne spalmavano il corpo conseguendo l a guarigione.
Ricerche condotte dalla NASA hanno dimostrato che i minerali argillosi hanno la capacità di concentrare l'energia attirando gli elettroni liberi, per poi sprigionarla in forme tali da consentire l'aggregazione delle prime complesse sequenze di molecole organiche che successivamente, sempre per mezzo dell'argilla, si sarebbero replicate in strutture identiche e ordinate, sino alla costituzione delle prime catene di DNA, un acido presente nel nucleo cellulare.
Antiche testimonianze su tale panacea ci vengono riferite da Galeno, Plinio il Vecchio nella sua "Storia naturale" descrive minuziosamente come veniva impiegata e Dioscoride che cita l'argilla nel suo trattato "Della materia medica" in particolare ne sottolinea le caratteristiche e le proprietà astringenti, cicatrizzanti, antinfiammatorie, emostatiche, disintossicanti e non trascura di citarne anche le benefiche applicazioni cosmetologiche.
Una piaga purulenta trattata con l'argilla guarisce ad una velocità sorprendente e inoltre l'argilla agisce laddove ce n'e' bisogno. Utilizzata per cure interne, ossia per via orale, rettale, vaginale, l'argilla si dirige verso il focolaio dove deve agire fino a fare espellere pus, umori venefici, sangue intossicato. Nel periodo del boom dei farmaci sintetici, l'argilla fu ingiustamente trascurata ma oggi ha recuperato l'importante ruolo che riveste realmente nella cura di molte patologie, suffragata da studi, da dati clinici ed osservazioni scientifiche che l'hanno riportata in auge.
Analisi chimica dell'argilla: Silice 49,10% - Alluminio 16,60% - Ferro 5,65% - Calce 4,40% - Magnesio 4,24% - Ossidi alcalini 3,08% - Anidride tannica 0,74% - Umidità 7,40% - Perdite al fuoco 40,85%. Risulta evidente che la considerevole percentuale di silice, la rende indispensabile per rivivificare i tessuti elastici dell'organismo e in particolare delle vene e arterie, in casi di reumatismi, artrosi, artriti, sclerosi, e accelera in modo eccellente la guarigione delle fratture. La silice e' il cemento delle cellule perché nell'organismo umano viene direttamente trasformata in calcio. L'osso stesso e' composto per 2/3 di silice. L'argilla si rivela quindi il rimedio ideale contro le malattie ossee perché produce anche dell'ossigeno che agisce come antibiotico naturale.
Quale argilla adoperare: e' preferibile scegliere un'argilla grassa che non scricchioli sotto i denti, cioè esente da sabbia; e' molto indicata l'argilla verde essiccata al sole ed esposta all'acqua piovana per lungo tempo e possibilmente proveniente dalla zona dove si vive , per essere compatibile con il nostro etere vitale che e' permeato dall'ambiente che ci circonda, (in erboristeria).
L'argilla ha la naturale tendenza, per motivi inspiegabili ad attrarre in particolare le tossine, le scorie organiche e i microrganismi patogeni. Ciò spiega in parte , le proprietà disintossicanti, decongestionanti, assorbenti a livello gastrointestinale, rimineralizzanti, batteriostatiche e cicatrizzanti dell'argilla.
Uso interno: l'argilla perfettamente essiccata al sole, esente da impurità (erba, sassi, pagliuzze, vermi), vergine, ossia non manipolata ma così come esce dalle cave, a piccoli blocchi, deve essere macinata finemente e conservata in barattoli di vetro con il tappo di sughero (per permettere la ventilazione), esponendola al sole e all'acqua piovana.
La sera mettere un cucchiaino da caffè di argilla in mezzo bicchiere d'acqua non bollita, il non plus ultra sarebbe l'acqua piovana o di sorgente; non lasciare mai il cucchiaio di metallo a contatto con l'argilla. La mattina, mescolare il residuo e bere a digiuno; eventualmente preparare subito l'altro composto da prendere la sera. Se provoca stitichezza, diluirla con più acqua o fare seguire all'argilla una tazza colma di acqua calda che aiuterà il processo di disintossicazione ed eviterà l'inconveniente della occlusione intestinale, se la stitichezza persiste, fare preventivamente una cura di due giorni di totale dieta a base di vegetali crudi e succhi di frutta estratti con la centrifuga e consumati freschi e preferire i cibi integrali a quelli raffinati.
Durata della terapia: la prima cura con l'argilla dovrebbe essere effettuata per tre settimane mattina e sera, indi, dopo una pausa di una settimana, riprendere e proseguire per un mese, prendendola solamente la sera o la mattina, sempre alternando una settimana di cura e una di pausa fino a quando si ritiene che il processo di disintossicazione sia stato esaurito, per poi riprendere quando si ritiene opportuno, oppure prenderla in casi particolari che man mano possono capitare per cui necessiti l'intervento dell'argilla.
Sintesi: l'argilla rinnova le cellule, apporta i sali minerali all'organismo, assorbe le tossine, calma l'acidità', purifica il sangue, normalizzando il fattore PH, nutre. Attualmente il consumo di argilla per scopi terapeutici e' elevato e la sua richiesta sempre in aumento, tanto che i medici naturalisti, i farmacisti, e, naturalmente i guaritori, pranoterapeuti, tutti coloro infine che credono nella natura, la prescrivo no e non esitano ad usarla su sé stessi e sugli altri, anche nei casi più disperati. E' implicito che durante la cura con l'argilla non si deve assolutamente fare uso di alcun tipo di medicinali i quali richiederebbero alla terra un'attività' supplementare per assorbire e smaltire altri veleni.
Uso esterno dell'argilla: non si deve mai toccare l'argilla con un metallo che non sia inossidabile, ne' con materiale plastico. Per preparare l'argilla per uso esterno, occorre un recipiente di coccio o di vetro e una spatola di legno o di materiale inossidabile; impastare l'argilla con acqua piovana o di sorgente o in mancanza con l'acqua del rubinetto o nel caso in cui sia necessario con l'acqua del decotto di erbe che sinergizzano ed esaltano le virtù dell'argilla, (mai utilizzare acqua bollita), lasciare riposare per almeno un'ora.
La pasta pronta si deve presentare liscia, omogenea, al punto giusto per non colare. Ogni qualvolta sia possibile, esporre il recipiente al sole coprendolo con un velo per proteggere l'impasto dalle impurità atmosferiche ed aggiungere l'acqua necessaria per non fare essiccare il composto. L'argilla può essere utilizzata calda, tiepida o fredda. Naturalmente su un punto febbricitante, infiammato, congestionato o molto sensibile, l'argilla deve essere applicata fredda. Qualche minuto dopo l'applicazione del cataplasma, questo deve risultare tiepido; se la sensazione di freddo dovesse persistere, non insistere con le applicazioni fredde, ma passare a quelle tiepide. Il cataplasma molto caldo, deve essere rinnovato dopo dieci minuti di applicazione. Tutte le azioni devono essere seguite dalle relative ed immediate reazioni. Se il cataplasma viene applicato su una parte infiammata, febbricitante o congestionata, deve rinfrescare, ma se applicato allo scopo di vitalizzare o tonificare, deve riscaldare.
Come scaldare l'argilla: con il bagnomaria o con l'esposizione al sole o vicino ad una fonte di calore. Il cataplasma: su un pezzo di tela non colorato e di fibra naturale, con una spatola di legno o di metallo inossidabile, stendere uno strato uniforme d'argilla da « cm. Generalmente l'argilla si applica direttamente sulla pelle, ma se il cataplasma e' destinato a una parte pelosa o difficilmente accessibile per una persona che si cura da sola od ogni qualvolta si riterrà opportuno, stendere una garza fra l'argilla e la pelle. Dopo avere messo il cataplasma, ricoprire con un panno asciutto e poi fissare nel seguente modo: con un cerotto, se la parte si presta a un bendaggio o se si tratta di una piccola medicazione; con una fascia di lana se l'applicazione e' sui reni, sul fegato, sul ventre o sui polmoni; con una fasciatura a forma di T se l'applicazione e' perianale o rettale. Se il cataplasma e' alla nuca, fare una fasciatura dalla nuca alla fronte.
L'applicazione può essere tenuta da un'ora a tutta la notte, secondo i casi e la sopportabilità. Per trattare una piaga purulenta, l'applicazione deve essere rinnovata ogni ora; terminato il periodo di suppurazione, la medicazione può essere tenuta anche per tre ore, prolungando i tempi di applicazione man mano che i tessuti cominciano a ricostituirsi. Per il trattamento di organi profondi come il fegato, i reni, lo stomaco, ecc., il cataplasma deve essere lasciato da un minimo di due ore ad un massimo di quattro. Quando l'applicazione e' effettuata su una parte febbricitante, bisogna interromperla prima che l'argilla diventi troppo calda, e se l'applicazione ha lo scopo di rivitalizzare, dunque di riscaldare, si deve togliere prima che l'argilla si raffreddi.
Dopo avere tolto il cataplasma, lavare con acqua fresca o tiepida, mai calda, senza usare sapone e soprattutto non usare alcool o profumi. Mai applicare l'argilla contemporaneamente su due organi importanti. Gettare l'argilla dopo l'uso perché carica di tossine e lavare accuratamente i panni utilizzati. Attenzione: quando un trattamento con l'argilla e' iniziato, si devono evitare interruzioni perché essendo un composto attivo, la sua applicazione scatena dei fenomeni che si ripercuotono in tutto l'organismo. All'inizio della cura si può avere un aggravamento del male, solo apparente perché non e' altro che la sintomatologia esteriore che il nostro organismo sta lavorando interiormente per rigettare all'esterno le sostanze tossiche accumulate.
continua.......... | |
| | | rosenz
Messaggi : 186 Punti : 5972 Data d'iscrizione : 05.03.10 Età : 61 Località : Como
| Titolo: Re: L`argilla e le sue proprietá Mer 2 Feb 2011 - 11:21 | |
| - Nata ha scritto:
- " Uso interno:
La sera mettere un cucchiaino da caffè di argilla in mezzo bicchiere d'acqua non bollita......La mattina, mescolare il residuo e bere a digiuno; eventualmente preparare subito l'altro composto da prendere la sera. Se provoca stitichezza, diluirla con più acqua o fare seguire all'argilla una tazza colma di acqua calda che aiuterà il processo di disintossicazione ed eviterà l'inconveniente della occlusione intestinale.....
Ottimo Nata ...aggiungo solamente che per evitare possibili problemi di stipsi per i primi giorni di assunzione è consigliabile anche non mescolare il composto al mattino ma bere solamente il sopranatante... eventualmente è possibile aggiungerci del succo di limone.. aspetto la continuazione... | |
| | | Nata
Messaggi : 564 Punti : 6178 Data d'iscrizione : 01.12.10 Età : 64 Località : Torino
| Titolo: Re: L`argilla e le sue proprietá Gio 3 Feb 2011 - 9:27 | |
| Impiego dell'argilla sulle parti del corpo: premesso che non ci si può improvvisare guaritori o medici e che bisogna sempre consultare il proprio medico personale anche solamente per avere una giusta diagnosi del male che si ha, poi ciascuno può decidere se ricorrere alla terapia della medicina ufficiale, all'omeopatia, alle erbe, all'argilla, al digiuno, al lavaggio del sangue, ai bagni genitali, alla psicologia, ai metodi dei nonni, all'empirismo, o a qualsiasi altra medicina alternativa, importante essere convinti e competenti sui rimedi che si adottano.
L'importante e' aggredire subito il male e perseverare nella lotta per uscirne vittoriosi e non vinti perché ogni disturbo trascurato e non curato, ogni abuso e maltrattamento del nostro corpo in giovane età, sarà retaggio di una terza età mal sopportata e sofferta. Occhi: contro le infiammazioni oculari, e' bene mettere una goccia di succo di limone in ogni occhio la sera, se si riesce a sopportare il bruciore, si otterrà un'efficace e naturale pulizia dell'occhio e dei canali lacrimali e due gocce di acqua di fiordaliso (in erboristeria) mattina e sera; applicare ogni giorno cataplasmi di un centimetro con una garza, sull'occhio chiuso, alternativamente per un'ora ciascuno o contemporaneamente la sera andando a letto, per tutta la notte. Attenzione, i cataplasmi devono essere freddi; se si notano bruciori persistenti o altri disturbi, non ci si deve preoccupare, e' la naturale reazione dovuta all'attacco dell'argilla sul male che regredisce.
Naso: effettuare lavaggi con acqua argillosa per mezzo di peretta da acquistare in farmacia; aggiungere del sale marino integrale all'acqua e praticare il lavaggio alternativamente per ogni narice almeno 10 volte ciascuna; completare l'operazione mettendo 02, 03 gocce di limone in ogni narice. I fastidiosi foruncoli nel naso si possono curare spalmando le pareti interne delle narici con impasto di argilla, (utilizzare un bastoncino tipo cotton - fioc); tenere tutta la notte. In caso di raffreddore si potranno fare inalazioni con acqua argillosa, sale e alcune gocce di olii essenziali di timo, pino ed eucalipto. Sarebbe meglio, in particolar modo, in caso di sinusite, praticare ogni giorno, fino a completa guarigione e poi ogni qualvolta sia necessario, delle applicazioni di argilla, acqua, sale e alcune gocce di olio essenziale di timo (attenzione perché brucia), pino ed eucalipto (in erboristeria), con l'apparecchio per l'aerosol per il naso e la gola; in tal modo si ottengono risultati più immediati.
Bocca, lingua, denti, gola: l'argilla cura stomatiti, ulcere della lingua, ascessi dentari, dolori e carie, facendo gargarismi, lavaggi, cataplasmi, masticazioni, aggiungendo qualche goccia di tintura di propoli. Almeno tre volte la settimana, mettere un po' di argilla in polvere sullo spazzolino inumidito con acqua tiepida e spazzolare energicamente i denti; fatto con costanza, rende i denti bianchissimi e le gengive più forti.
La piorrea, le gengiviti, saranno debellate con sciacqui di acqua salata e argilla (1 cucchiaio da tavola di argilla, 1 cucchiaino di sale in un bicchiere di acqua fredda). Si possono aggiungere delle gocce di eucalipto, salvia, menta o propoli o un cucchiaino di acidulato di mele.
In caso di ascessi, applicare cataplasmi di argilla fredda sulla guancia e contemporaneamente direttamente sulla gengiva infiammata, rinnovando i cataplasmi almeno ogni due ore.
L'alito cattivo sarà eliminato con la cura orale con l'argilla descritta precedentemente; dopo avere mangiato aglio o cipolla, prendendo un cucchiaio da tavola raso di argilla in mezzo bicchiere di acqua e ancora meglio aggiungendo delle gocce di salvia , menta o eucalipto, l'odore pungente sarà eliminato.
Tonsilliti, faringiti, infiammazioni in genere possono essere curate con applicazioni di cataplasmi freddi direttamente a contatto con la pelle, rinnovando ogni due ore e lasciandoli per tutta la notte; abbinare gargarismi con acqua salata e argilla come per la cura dei denti.
Dentifricio all'argilla: un cucchiaio da tavola di argilla, la cenere ottenuta bruciando un cucchiaio da tavola di rosmarino, uno di salvia, uno di timo e un po' di menta. Il miscuglio d'argilla e cenere d'erbe deve essere impastato con acqua e un pizzico di sale marino integrale; lasciare riposare per 03 ore e dopo si può utilizzare. Il sale manterrà il composto attivo per lungo tempo se tenuto chiuso in un contenitore di vetro a chiusura ermetica.
Orecchi: in caso di infiammazioni, suppurazioni, fare cataplasmi freddi direttamente sull'orecchio, interponendo una garza, rinnovando l'applicazione ogni ora; completare con inalazioni di vapore all'eucalipto e succo di cipolla dentro l'orecchio interessato. La notte potrà essere mantenuto dentro l'orecchio un tampone di argilla in tela garza.
Polmoni: bronchiti, pertosse, asma, congestioni polmonari, regrediranno progressivamente con applicazioni di argilla calda su tutto il torace, alternando cataplasmi sulla schiena dello spessore di due centimetri e della durata di quattro ore per parte un a volta al giorno. Almeno tre volte al giorno fare bagni genitali della durata di mezz'ora ciascuno (seduti sul bidè con l'acqua corrente fredda aperta, tenere i genitali in acqua), ciò servirà a decongestionare l'apparato respiratorio.
Stomaco: aerofagia, dilatazione, gastrite, colite, acidità, ulcere, ptosi, digestione difficile, dolori, vomito, nausee, intossicazioni, debbono essere curate con la cura orale con l'argilla, lontano dai pasti, la mattina a digiuno e la sera prima di andare a letto.
L'acqua in cui si diluisce l'argilla, può essere sostituita da un decotto di malva, semi di lino o altea. Benefici immediati e duraturi saranno ottenuti se si abbandonerà l'alimentazione carnea e di cibi raffinati, sostituendola con l'alimentazione vegetariana, con preferenza di frutta e vegetali crudi e cibi integrali sostituendo lo zucchero raffinato con quello integrale o con il miele; limitare o sarebbe meglio eliminare il sale, l'aceto, (sostituire con succo di limone, salsa di soia o acidulato di mele), alcolici, caffè, sigarette, cibi piccanti o fritti.
Quando si sa di dovere affrontare un pasto particolarmente impegnativo per lo stomaco, bere preventivamente mezzo bicchiere d'acqua tiepida con un cucchiaino di argilla in modo da prepararsi adeguatamente; sarebbe ancora meglio dopo aver terminato il pranzo, prendere mezzo bicchiere di acqua con un cucchiaio di acidulato di mele; così lo stomaco e' stato protetto adeguatamente.
Indisposizioni di stomaco seguite da diarree ribelli, vengono domate immediatamente bevendo ogni mezz'ora per tre volte consecutive il preparato con argilla e poi ogni ora per altre tre volte consecutive quello di acidulato come descritto in precedenza.
All'acqua si può aggiungere qualche goccia di succo di limone o di tintura di mirtillo. Fegato, cistifellea: cataplasmi di argilla fredda risolveranno la congestione del fegato, mentre un cataplasma caldo, sgombrerà una cistifellea in disordine; un impasto di argilla e olio di oliva, si potrà tenere tutta la notte dopo averlo riscaldato a bagnomaria.
Basso ventre, intestini: applicare la stessa cura usata per lo stomaco; utilizzare sempre cataplasmi di argilla fredda sul basso ventre quando si ha la febbre (lontano dai pasti). In caso di infiammazione degli organi genitali femminili, perdite bianche, mestruazioni irregolari, applicare con precauzione cataplasmi freddi, senza che diano fastidio e praticarsi lavande vaginali (1 cucchiaio da tavola di argilla in un litro di acqua fresca).
Sarebbe bene farsi una lavanda vaginale alla fine di ogni ciclo mestruale. Aggiungere alla soluzione qualche goccia di tintura di propoli ed eseguire i bagni genitali.
Piaghe, ulcere: l'argilla applicata su tali piaghe purulente, apparentemente provocherà un aggravarsi del male in quanto accelera il processo di disintossicazione delle parti malate, effettuando una pulizia radicale ed un rinnovamento dei tessuti. Seguire una dieta disintossicante.
Bruciature: interporre una garza fra la bruciatura e l'argilla che eliminerà qualsiasi rischio di infezione e di estensione della piaga; lasciare la garza sul posto se e' attaccata e cambiare l'argilla ogni due ore. Se non e' possibile applicare immediatamente l'impasto di argilla sulla ustione, sarebbe bene mettere del ghiaccio o una patata sbucciata o una foglia di cavolo o almeno mettere sotto acqua fredda corrente; la bruciatura si arresterà. Le bruciature causate da materie alcaline, debbono essere curate con acqua e limone.
Ferite: mettere direttamente l'argilla in polvere sulla ferita al posto della penicillina (cicatrene), applicando cataplasmi di argilla fredda da cambiare ogni tre ore e lavare con acqua salata e limone; appena possibile esporre al sole o almeno all'aria per accelerare il processo di cicatrizzazione dei tessuti. Si formerà una crosticina di argilla che cadrà spontaneamente a cicatrizzazione avvenuta.
Varici, emorroidi: applicare argilla fredda sulle emorroidi, trattenendo con un panno; spennellare accuratamente le varici con argilla fredda impastata con olio di ricino e massaggiare delicatamente dalla caviglia al ginocchio per favorire il flusso del sangue. Aggiungere all'impasto qualche goccia di estratto fluido di ippocastano o tintura di hamamelis. Cambiare il medicamento ogni 3 ore; fare lavaggi con acqua tiepida e indi acqua fresca; completare con la cura interna con l'argilla. In caso di emorroidi esterne, prendere dell'argilla finissima, ventilata per uso interno ed impastarla con foglie fresche di piantaggine ridotte in poltiglia, fino ad ottenere una pallina delle dimensioni di 1ö 1« cm. di diametro ed introdurre nel retto dopo aver praticato un lavaggio rettale con decotto di equiseto nella dose di 40 gr. in 1.500 gr. di acqua, facendo bollire per 15, 20 minuti. Il cataplasma d'applicare sugli arti inferiori colpiti da cattiva circolazione, vene varicose, flebiti ecc., può essere preparato impastando l'argilla con il decotto delle seguenti erbe: corteccia di cipresso 40 gr., hamamelis 20 gr., centella asiatica 20 gr. ippocastano 20 gr.; fare bollire tutte le erbe (100 gr.) in un litro di acqua per « ora, lasciare riposare per un'altra « ora, indi filtrare il composto che può essere conservato in frigo per una settimana. Iniziare con delle spennellature di argilla fino ad arrivare a « cm. di spessore, tenendo il cataplasma in loco per 3 ore, ripetendo due o tre volte al di' lontano dai pasti. Fare attenzione a non maltrattare gli arti onde evitare la formazione di trombi. Completare la giornata con impacchi di decotto tiepido di semi di lino.
Congestioni, contusioni, bernoccoli, colpi di caldo: applicazioni di cataplasmi freddi, cambiandoli ogni mezz'ora; contemporaneamente se e' il caso, applicare cataplasmi freddi al basso ventre, cambiandoli ogni ora. Al cataplasma si può aggiungere qualche goccia di tintura di arnica.
Emicrania: applicare alternando cataplasmi freddi sulla fronte e sulla nuca fare dei pediluvi in acqua fredda; se si ha il naso congestionato, fare dei bagni genitali.
Febbre: sospendere immediatamente ogni tipo di alimentazione, secondo la necessità e per alleviare il calore interno, bere solamente acqua semplice a temperatura fresca, mettendo un cucchiaino di argilla per ogni bicchiere di acqua; cataplasmi di argilla fredda sul basso ventre e sulla fronte, cambiandoli ogni ora; bagni genitali e frizioni con acqua fredda con un panno ruvido, passato energicamente su tutto il corpo sciacquando il panno ad ogni frizione. Riprendere se si ha fame un'alimentazione leggera a base di frutta fresca e succhi di frutta.
Artrite, artrosi, reumatismi, sciatica: applicare cataplasmi di argilla calda cambiando ogni 3 ore e lasciare il cataplasma della sera per tutta la notte. Gravidanza, allattamento: negli ultimi due mesi di gravidanza, ogni qualvolta si manifestano dolori alla bassa schiena, effettuare cataplasmi tiepidi sul basso ventre e sui lombi, coprendo con una fascia di lana.
Bere acqua con argilla, mescolando il residuo che si deposita nel fondo del bicchiere; fare la cura a settimane alterne (ottimo contro l'anemia).
Bere l'argilla e il succo di ortica favorisce enormemente la produzione di latte materno; abbinare pure un infuso a base di semi di finocchio e anice.
Bambini: nel latte e nelle minestre un cucchiaio di argilla finemente macinata, apporterà tanta energia e sali minerali indispensabili per la formazione scheletrica del bambino; in caso di arrossamenti, usare al posto del talco, argilla in polvere, si avranno risultati miracolosi. La diarrea, il gonfiore e l'infiammazione alle gengive saranno eliminati e la dentizione sarà facilitata se in tale periodo in particolare si metterà un cucchiaino di argilla la mattina e uno la sera nel biberon con il latte.
L'argilla si può trovare in erboristeria si per uso interno che per uso esterno ed anche in pillole. Curiosità: I vari tipi di argilla sono intensamente sfruttati a livello industriale per molteplici usi (produzione di ceramiche, porcellane, gres e refrattari; decolorazione degli olii; chiarificazione dei liquidi; fabbricazione di caucciù, cemento, vernici. Nelle industrie petrolifere per raffinare e depurare il petrolio. Per evitare la formazione di sgradevoli odori in frigorifero, bisogna appoggiare sull'ultimo ripiano in basso una ciotola colma di argilla verde in polvere. In agricoltura gli innesti degli alberi si ricoprono con una pasta d'argilla per facilitare l'attecchimento. Il termine "caolino", deriva dalla località di Kao Ling, in Cina, dove si trovava il primo giacimento conosciuto di questa sostanza.
Da un punto di vista chimico esistono sette diversi tipi di argilla: Illite, clorite, glauconite, caolinite, montmorillonite, attapulgite e sepiolite.
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