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 Propoli

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MessaggioTitolo: Propoli   Propoli Icon_minitimeSab 24 Ott 2009 - 13:34

Il pròpoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dalle api stesse. Il colore può variare moltissimo nelle tonalità del giallo, del rosso, del marrone e del nero. L’odore è fortemente aromatico.



Etimologia


Il nome propoli, che può essere utilizzato sia al maschile (il propoli) che al femminile (la propoli), deriva dal greco πρόπολη: pro (προ, davanti) e polis (πόλις, città), ovvero “davanti alla città”. La parola, in senso figurato, assume il significato di difensore della città. Il termine è stato usato da Plinio il vecchio nella sua Naturalis historia e da Aristotele. Le api, infatti, lo utilizzano per difendere la loro città (l’alveare) dai pericoli che possono minacciarla: le malattie, i predatori. Vedi paragrafo Utilizzo da parte dell’ape.
Proprietà


Il propoli ha proprietà

  • antibiotiche [1] (batteriostatiche e battericide)
  • anti-infiammatorie
  • antimicotiche [2]
  • antiossidanti [3] e anti-irracidenti
  • antivirali [4]
  • anestetiche [5]
  • cicatrizzanti [6] [7] [8] [9] [10]
  • antisettiche
  • immunostimolanti
  • vasoprotettive
  • antitumorali [11] [12]

La proprietà di maggiore rilievo consiste nell’avere tutte le proprietà sopra indicate concentrate tutte insieme in un unico prodotto di origine naturale.
Esistono diverse teorie sull’origine del propoli. La più accreditata attualmente è quella formulata da Rosch che ha osservato le api raccogliere le resine dagli alberi con le mandibole per poi elaborarle con le zampe anteriori, mediane e posteriori fino a condurle nella borsa pollinica di quest’ultimo paio di zampe. Per evitare l'imbrattamento, l'ape produce enzimi appositi e rigurgita polline, impastando il tutto in pallottoline più piccole rispetto a quelle di solo polline. Sia la raccolta che lo scarico della propoli, eseguito con l'aiuto di altre api una volta che la bottinatrice rientra nell'alveare, richiedono diverse ore di lavoro. Tra i generi vegetali più produttivi da questo punto di vista, relativamente alle nostre latitudini, vengono annoverati Populus spp, Salix spp, Betula spp, Alnus spp, Pinus spp, Abies spp, Prunus spp. [13] La teoria che ipotizza un’origine del propoli interna all’alveare è meno accreditata in quanto non è stata ancora dimostrata.
Composizione


È impossibile definire una composizione esatta ed universalmente valida del propoli in quanto estremamente variabile a seconda della vegetazione di origine, della stagione e di molti altri fattori. Nel corso di numerosi studi su propoli di varia origine sono stati identificati più di 150 diversi composti biochimici ed altri ne vengono scoperti ancora oggi.
Per semplificare possiamo suddividere i principali componenti in cinque grandi gruppi:

  • resine (45-55%),
  • cera e acidi grassi (25-35%),
  • oli essenziali e sostanze volatili (10%),
  • polline (5%)
  • composti organici e minerali (5%)

Entrando in dettaglio tra le componenti di maggiore interesse possiamo citare:

  • Minerali: Mg, I, K, Na, Cu, Zn, Mn e Fe.
  • Vitamine: B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B6 (piridossina), C (acido ascorbico), E (tocoferolo), P (flavonoidi).
  • Enzimi: succinato deidrogenasi, glucosio 6-fosfatase, fosfatasi acida.
  • Acidi: acido caffeico feniletilestere (CAPE) contenuto nelle resine e nei composti organici, fenolo, adenosintrifosfato (ATP)

    • Derivati dell’acido benzoico: acido gentisico, acido salicilico, acido protocatechico, acido-3-ossibenzoico, acido-4-ossibenzoico, acido gallico, acido-4-metossibenzoico
    • Derivati dell'acido cinnamico: acido caffeico, acido ferulico, acido isoferulico, acido idrocaffeico, acido p-cumarico, acido o-cumarico, acido m-cumarico

  • Cumarine: cumarina, esculetina, scopoletina
  • Alcoli: alcol benzilico, alcol cinnamilico, alcol feniletilico, alcol pentenilico, alcol 3,5-dimedossibenzilico
  • Aldeidi: vanillina, isovanillina, aldeide cinnamica
  • Flavonoidi

    • flavoni: 5-idross-7,4'-dimetossiflavone, acacetina, apigenina-dimetiletere 7,4’, crisina, pectolinarigenina, tettocrisina
    • flavonoli: 3,5-diidrossi-7,4'-dimetossiflavone, betuletolo, ermanina, galangina, isalpinina, isoramnetina, kaempferide, kaempferolo, quercetin-3,3'-dimetiletere, quercetina, ramnazina, ramnetina, ramnocitrina
    • flavanoni: 5-idrossi-7,4'-dimetossiflavanone, isosakuranetina, pinocembrina, pinostrobina, sakuranetina
    • diidroflavonoli: pinobaksina, pinobanksina-3-acetato

  • Terpeni sono contenuti nelle resine e negli oli essenziali e conferiscono il caratteristico odore al propoli

    • Idrocarburi: cariofillene, α-guaiene, β-selinene
    • Alcoli sesquiterpenici: β-eudesmolo, guaiolo

  • Amminoacidi
  • Acidi grassi
  • Chetoni
  • Varie: steroli, polisaccaridi, lattoni

I flavonoidi


Particolare menzione merita il gruppo dei flavonoidi che sono contenuti in grande quantità nel propoli (fino al 20% del peso). L’ape modifica la struttura dei flavonoidi, originariamente presenti nelle piante, togliendo gli zuccheri contenuti nel composto organico grazie agli enzimi prodotti dalle loro ghiandole salivari. I flavonoidi hanno proprietà inibitrici degli enzimi che normalmente rimuovono il rivestimento proteico dei virus. Allo stesso modo riescono a bloccare il processo di reazione allergica impedendo la fuoriuscita di sostanze (istamina e serotonina) dalle cellule, fenomeno che accade in presenza di allergeni. I flavonoidi bloccano la produzione di prostaglandine all’origine del processo di invecchiamento.
Utilizzo da parte dell’ape


Le api utilizzano il propoli per rivestire le pareti interne delle celle utilizzate per la deposizione delle uova e l’allevamento delle larve. Viene utilizzato anche per chiudere le piccole fessure che non consentono il passaggio delle api (spazio d'ape) e per rivestire, mummificandoli, i cadaveri di animali morti all’interno dell’alveare (api e predatori) che le api non riescono ad espellere, per costruire barriere di difesa, per ridurre il foro di volo. In sintesi il propoli viene utilizzato insieme alla cera come materiale da costruzione, come isolante e come rivestimento protettivo per tutte le superfici interne dell’alveare. Dal punto di vista sanitario il propoli svolge le funzioni di antibiotico e antivirale.
Raccolta e produzione


La propoli[14] si può produrre in due maniere radicalmente differenti. La raccolta naturale consiste nel rimuovere con un apposito raschietto tutta la propoli che le api hanno depositato in giro per l'alveare. L'operazione, detta raschiatura, permette di ottenere quantitativi moderati di scarsa qualità, poiché vengono inglobati anche pezzetti di legno, resti di api morte, cera e altre impurità. Tale metodo è quindi inadeguato se si intende vendere il prodotto, e può essere adottato al massimo a livello di consumo familiare. La raccolta artificiale è invece il metodo per produrre buoni quantitativi di propoli di ottima qualità. È necessario procedere per prima cosa alla scelta delle famiglie con maggior tendenza a propolizzare, poiché questo metodo, a differenza del precedente, causa dei dispendi energetici alle famiglie ed è inutile stressare quelle meno produttive. A tal proposito va detto che certe razze, quali l'Apis mellifera caucasica sono più adatte di altre per propolizzare.[15] [16]Si predispone quindi un telaio delle dimensioni della soffitta, stendendoci su una rete con maglie di 2 millimetri. Questo va collocato al posto della soffitta. Le api, sentendo gli spifferi, saranno obbligate a ricoprire la rete di propoli in modo da renderla ermetica. A quel punto, si toglie la rete e si pone in congelatore. L'irrigidimento della propoli dovuto al freddo renderà facile il distacco della propoli per mezzo di raschiatura se la rete è metallica, o semplicemrente flettendola se di nylon. La propoli, che si presenterà in pezzi di ragguardevoli dimensioni e assolutamente priva di impurità, va conservata al buio e al fresco, meglio se in sacchetti nylon ben chiusi.
Utilizzo da parte dell’uomo


Il propoli è stato utilizzato in passato come vernice per i propri strumenti musicali dai maestri liutai, il più famoso dei quali è Antonio Stradivari. Il propoli viene utilizzato in apiterapia, disciplina ancora relegata ad un ruolo di secondo piano all’interno delle medicine alternative, anche se negli ultimi anni si sono incrementati notevolmente gli studi scientifici da parte della medicina ufficiale. Viene utilizzato anche nella produzione di caramelle e in soluzione alcolica contro il mal di gola e le infezioni orali.

Fonte:
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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