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| Titolo: Solfato di Idrazina Ven 20 Nov 2009 - 13:01 | |
| La maggior parte dei malati di tumore non muoiono per via del cancro; essi muoiono per via della cachessia – la perdita di energie, malnutrizione e consunzione causate dal cancro – e dalle infezioni opportunistiche e dall’insufficiente funzionamento dei vari organi che accompagnano questo stato di indebolimento. La cachessia è il risultato dell’anomalo metabolismo delle cellule cancerogene. A differenza delle cellule sane, quelle cancerogene demoliscono il glucosio per produrre energia in assenza di ossigeno, generando acido lattico come prodotto collaterale. L’acido lattico e gli altri prodotti dell’attività di demolizione sono assorbiti dal fegato – con un elevato dispendio di energia - e riconvertiti in glucosio. Questo viene di nuovo fagocitato dalle cellule cancerogene, dell’altro acido lattico viene prodotto e il dispendio di energia viene così perpetuato. Il dr. Joseph Gold, un medico innovativo che è sempre stato ostracizzato da tutto il sistema ufficiale della ricerca sul cancro, ha effettuato ricerche su come interrompere in modo efficace e sicuro questo circolo vizioso di drenaggio dell’energia – il solfato di idrazina. Questo composto poco costoso interrompe il ciclo vizioso sopra descritto inibendo un enzima necessario per riconvertire l’acido lattico in glucosio. Invece di attaccare un tumore, semplicemente gli sottrae l’energia necessaria alla sua crescita. Degli studi condotti nell’ex-URSS e presso il centro medico dell’Università di California a Los Angeles (UCLA) hanno evidenziato che il solfato di idrazina migliora l’appetito, l’aumento di peso, il livello di energia, la qualità della vita e, nei pazienti terminali, aumenta il periodo di vita residuo. Sembra anche che mitighi gli effetti collaterali della chemioterapia e della radioterapia. Il Dr. Gold consiglia come dose giornaliera di solfato di idrazina 60 mg da assumere in capsule prima di colazione per i primi 3 giorni; 2 capsule al giorno, una prima di colazione e l’altra prima di cena dal quarto al sesto giorno; e dal settimo in poi 3 capsule al giorno, una prima di colazione, una nel primo pomeriggio e una prima di andare a letto, quest’ultima assunta insieme a del cibo. Comunque, il dosaggio del solfato di idrazina può variare con il peso corporeo e dovrebbe essere in ogni caso definito da un medico. La terapia dura 6 settimane con un intervallo di 1 o 2 settimane a metà periodo. Lo stesso ciclo può essere ripetuto tutte le volte sia necessario. L’alcool, i barbiturici, i tranquillanti, i cibi con un alto contenuto di tiramina (formaggio, uva passita, cibi stagionati come gli insaccati o fermentati come lo yogurt) dovrebbero essere assolutamente evitati durante il periodo di assunzione del solfato di idrazina solfato, in quanto possono interferire con l’efficacia del medicamento e avere effetti collaterali significativi e/o causare forte nausea. Informazioni reperite in rete. Non si tratta di consigli terapeutici, sono informazioni che vanno necessariamente discusse con un medico abilitato. | |
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