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| Titolo: Lo iodio Lun 2 Nov 2009 - 17:11 | |
| Copyright by THEA 2007 Lo iodio è un micronutriente troppo spesso sottovalutato. In Italia sono cinque milioni i soggetti che hanno problemi di gozzo, cioè presentano un ingrossamento della tiroide (nell'Italia meridionale il 25% dei ragazzi delle scuole dell'obbligo). La cartina sottostante rappresenta invece la situazione mondiale. La causa è principalmente il deficit di iodio ambientale che determina una scarsa produzione di ormoni tiroidei a cui l'organismo tenta di porre riparo con una superstimolazione della tiroide. È quindi il caso di conoscere da vicino questo elemento. Caratteristiche chimiche - Lo iodio è un elemento chimico di simbolo I, numero atomico 53, punto di fusione 113,5 °C, punto di ebollizione 184,35 °C e peso specifico 4,94 g/cm3. Appartiene al gruppo degli alogeni. Fu scoperto nel 1811 da Courtois. È molto diffuso in natura, ma presente in percentuali ridotte. Quasi tutti gli esseri viventi contengono tracce di iodio. Allo stato puro è un solido di colore scuro che sublima a temperatura ambiente, formando un vapore di colore violaceo. È elemento fondamentale di diversi minerali. Si trova in piccola quantità come ioduro nelle acque marine ed è più abbondante in alcuni depositi salini come il nitro del Cile in cui si trova come iodato di sodio. Lo iodio è poco solubile in acqua mentre lo è molto nelle soluzioni di acido iodidrico e di ioduro di potassio a cui si addiziona. È molto solubile in alcool ed etere, nel solfuro di carbonio e nel cloroformio. Dal punto di vista chimico lo iodio è simile agli altri alogeni anche se è il meno elettronegativo del gruppo. In medicina viene utilizzato come disinfettante per ferite ( tintura di iodio) o per l'intestino e nelle disfunzioni tiroidee caratterizzate da carenza di iodio. Serve per preparare gli ioduri, in particolare lo ioduro di potassio, usato in farmacia, e lo ioduro d'argento usato in fotografia. Biologia - La quantità di iodio contenuta nell'organismo umano è 40 mg circa, il 60% dei quali nella tiroide (il rimanente nelle ovaie, nel sangue, nei muscoli). Nella tiroide è contenuto nella triiodotironina (T3) e nella tiroxina (T4), due ormoni che influenzano il metabolismo. Da un punto di vista clinico la carenza di iodio causa ipotiroidismo, gozzo, rischio di aborto, cretinismo. Lo iodio (assorbito nell'intestino tenue ed eliminato con le urine) è contenuto soprattutto nel pesce (sgombri, merluzzo, cozze, tonno, scampi), mentre il contenuto delle verdure dipende dai terreni di coltivazione. Alcuni alimenti (cavolo, rapa, manioca, cipolla e noci) contengono sostanze gozzigene, cioè in grado di bloccare l'assorbimento di iodio. La cosa deve essere tenuta ben presente per tutti coloro che per esempio usano le noci come uno degli elementi lipidici principali (per esempio i sostenitori della dieta a zona). Le dosi raccomandate sono 150 mcg e, per la donna, 200 mcg durante l'allattamento e 175 mcg in gravidanza. In caso di carenza è possibile integrare lo iodio utilizzando sali iodati, eventualmente iposodici. Il sale iodato - In un'area con deficit marcato di iodio (Garfagnana) la somministrazione di sale iodato ha riportato alla normalità la popolazione dopo dieci anni dalla primitiva osservazione. Il sale iodato (eventualmente nella sua versione iposodica) può essere utilizzato anche da tutti coloro che hanno una bassa produzione di ormoni tiroidei in seguito a un rallentamento metabolico dovuto all'età e/o a regimi alimentari ipocalorici. | |
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