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 NASTURZIO o CRESCIONE INGLESE

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marco83z




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MessaggioTitolo: NASTURZIO o CRESCIONE INGLESE   NASTURZIO o CRESCIONE INGLESE Icon_minitimeLun 6 Giu 2011 - 18:51

Nome botanico latino. Nasturtium officinale
Famiglia botanica. Crucifere
Significato del nome. Dal latino nasturcium, che secondo Plinio deriva da narium tormentum o da nasus e tortus: torto (da torquere, cioè voltare, torcere) perché l’odore piccante irrita il naso. Officinale: delle officine farmaceutiche.
Nomi internazionali. It.: Nasturzio o Crescione; Fr.: Cresson de fontaine; Ingl.: Common watercresse; Ted.: Brunnenkresse; Sp.: Mastuerzo de agua.
Sinonimi botanici. Sisymbrium Nasturtium L., Baeumerta Nasturtium Fl. Wett, Cardamine fontana Lamk., Cardamine Nasturtium Moench., Nasturtium aquaticus C. Bauhin.
Nomi dialettali.
Toscana: Crescione, nasturzio acquatico, sisimbrio acquatico, erba da scorbuto. Liguria: cresciùm. Piemonte: cherson. Lombardia: cressòn. Emilia: chersòn. Sicilia: crisciuni. Sardegna: nastruzzu de riu, ascione.
Non confondere con Tropaeolum majus L. (Tropeolacee) o Cappuccina oppure con il Lepidium sativum L. (Crucifere), chiamati in volgare Nasturzio o Crescione inglese.

Distribuzione geografica. In Italia si trova spesso nelle acque ferme e limpide o di lento corso, nei ruscelli, dalla pianura sino alla media montagna, e oltre verso i 2000 m. di altitudine. Diffusa in tutto il mondo ed anche coltivata, si trova in Europa e in Asia.


Descrizione botanica. Pianta erbacea perenne, con caule rossastro, rizomiforme, della lunghezza di 10 a 70 cm., radicante per mezzo di gracili radici nella parte inferiore. Queste gracili radici sono numerose. Il caule può essere natale o eretto.
Le dimensioni di questa pianta sono varie, secondo il mezzo dove vive e si sviluppa, nelle acqua poco profonde ha le dimensioni di pochi centimetri, sino a 1-2 m. ed anche più nei corsi d’acqua. In acque molto profonde può perdere il suo caratteristico sapore piccante, per dare luogo alla forma insipidum Reverchon, ma ad elevata altitudine, prende un sapore amarognolo. Le foglie sono pennosette, hanno il segmento terminale di dimensioni assai più grandi dei laterali; tutti palesano un contorno ovato oblungo od orbicolare, margine intero o dentato con base sovente cordata. Infiorescenza che si evolve, nel corso della maturazione, dal tipo a corimbo al tipo a racemo. Fiori regolari, tetrameri, bianchi, a grappolo; calice di 4 sepali patenti lunghi il doppio del calice, con lembo obovato, unghia breve, bianchi; androceo di 6 stami, 2 dei quali più brevi, con alla base due nettari, con filamenti ed antere oblunghe, liberi; gineceo con ovario allungato e sormontato da un brevissimo e stimma bilobo. Il frutto, lungo 8-15 mm. O almeno quanto il peduncolo che lo regge, è a siliqua, a valve convesse, con nervature poco appariscenti; molti semi biseriati, compressi. Fiorisce da marzo a luglio settembre. Nei luoghi con acqua stagnante non vive. Appartiene alla famiglia delle Crocifere.


Tempo della fioritura. Da marzo a settembre.
Parti usate. Le foglie, i giovani germogli, tutta la pianta, fresca.
Tempo balsamico o della raccolta. Si raccoglie al momento della fioritura (da marzo a settembre), e allo stato fresco, specialmente se contusa, ha odore caratteristico, amarognolo, leggermente pizzicante.

Composizione chimica. Fra i componenti principali si trovano un olio etereo 0,066% con disolfocianato di feniletile, gluconasturzina (glucoside solforato), solubile nell’acqua, nell’alcool, insolubile nell’etere e nel cloroformio, di sapore amaro, un fermento, resine. Contiene pure jodio, ferro, fosforo, manganese, rame, zinco. Alcuni enzimi: diastasi, deidrogenasi. Vitamine come A, carotene mg. 3,4%; vitamina C mg. 34%, nelle foglie giovani fresche; vitamine B1, B2, acido nicotinico e vitamina E. Cellulosa, pentosano, azoto nella pianta secca. Nei semi: 34% di grasso, mg. 558% di isosolfocianato di feniletile. Tutti questi principi attivi confermano l’alto valore terapeutico che la “Scuola Salernitana”, ignara di analisi chimiche come le attuali, dava al Nasturzio. Con la vitamina A antioftalmica, antiinfettiva (cfr. proprietà del Carciofo); C antiscorbutica che ha la funzione di proteggere il corpo contro lo scorbuto ed è indispensabile per il metabolismo osseo e la formazione e conservazione dei denti; E antisterile (cfr. proprietà della lattuga).

Azione farmacodinamica. Anabolizzante, antiscorbutica, diuretica, emocatartica, stimolante le secrezioni, vitaminizzante, tonico digestiva, epatoprotettiva.

Applicazioni terapeutiche. Depurativo del sangue assai indicato nelle cure primaverili, nelle anemie, nella scrofola, negli eczemi. Per ottenere buoni effetti, la cura deve essere protratta a lungo. Modifica beneficamente le secrezioni bronchiali con espettorazioni muco-purulenti abbondanti. Sembra abbassare il tasso di zucchero nei diabetici. Rimedi contro i disturbi del tabagismo. Giova contro la dermatosi. Si è rivelato efficace nell’acne sebacea, adiposità, anasarca, cellulite, clorosi, convalescenze, dermatosi pruriginose, foruncolosi, gravidanza, idropisia, ipertiroidismo, ipovitaminosi, scorbuto, stati di debolezza, turbe dell’apparato digestivo, Beriberi, febbri biliari, pirosi, ipotonia digestiva, insufficienza epatica, ipercrinia gastrointestinale, linfatismo, allattamento, impotenza sessuale.
La medicina greco-romana conosceva il Nasturzio come antielmintico, espettorante, emmenagogo (Dioscoride) ed anche afrodisiaco (Plinio). La Scuola Salernitana lo considerava un rimedio infallibile come odontalgico, prescrivendolo con una corteccia di Melograno in decozione vinosa. Lo riteneva molto efficace contro la caduta dei capelli e per facilitarne la crescita, data la sua azione iperemizzante che determina sul cuoio capelluto. La ben nota azione diuretica e antiscorbutica è giustificata anche dal fatto che il Nasturzio contiene la vitamina C che, con la vitamina A e con il carotene, è contenuta in quantità notevole. L’olio etereo isosolfocianato di feniletile avendo un’azione iperemizzante analoga a quella posseduta in vario grado dalle diverse Crucifere, dotate appunto di solfocianati, modifica la secrezione bronchiale sino al punto da diventare una terapia ottima nelle bronchiti croniche con espettorazione muco-purulenta. Il composto solfocianico del Nasturzio ha un’azione iperemizzante più energica e più duratura di altri composti solfocianici a peso molecolare inferiore. Sono ben note le azioni terapeutiche nel Nasturzio anche nelle anemie microcitiche ipocromiche, forse anche per il contenuto in ferro, manganese, arsenico, rame, zinco. Pare inoltre che abbia un potere inibitore dei tumori, e quindi sia anticanceroso. La terapia di questa meravigliosa droga ha però degli aspetti negativi che richiedono prudenza. Provoca delle forme transitorie, sebbene assai penose, di cistalgia, ma sui soggetti predisposti. Ciò è dovuto all’azione irritante del composto solfocianico contenuto nell’essenza. Ciò risulta a somministrazione di droga cruda, perché cotta è ben tollerata. Il Nasturzio come pianta acquatica può trasmettere come tutte le altre piante acquatiche la trematosi epatica, ma per questo vi sono le soluzioni e le difese, procedendo nella preparazione del farmaco.

Preparazioni e dosi. Riassunto.
Estratto fluido (gr1 = 38 gocce). Dose: un cucchiaio per dose.
Tintura: estratto fluido di Nasturzio gr 20, alcool a 20° grammi 80. Dose: a cucchiai.
Sciroppo: estratto fluido di Nasturzio gr 20, sciroppo semplice F.U. gr 80. Dose: a cucchiai.
Infuso: foglie 1-2 cucchiai da tavola per tazza al giorno.
Succo fresco spremuto: due cucchiai al giorno.
Cura delle malattie. Disturbi catarrali delle vie respiratorie, gastro intestinali e genito-urinarie, esaurimento-avitaminosi-tubercolosi-tiroidismo-diabete.
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